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Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2014 alle ore 07:59.
Un'unica sede dell'Europarlamento porterebbe a un risparmio di 88,9 milioni di euro all'anno, circa il 5% del bilancio dell'istituzione. A calcolarlo è un recente studio dell'Aula, che a più riprese ha insistito per fissare un solo luogo di lavoro. Un tema destinato a tenere banco nella campagna elettorale.
Risale al 1992 la decisione dei governi europei di assegnare a Strasburgo le sessioni plenarie una volta al mese e a Bruxelles un certo numero di tornate di due giorni, oltre alle riunioni delle commissioni e dei gruppi politici, con il conseguente trasloco di persone e documenti da una città all'altra. Il Lussemburgo ha invece ottenuto il segretariato generale del Parlamento. Un riconoscimento formale ad alcuni dei Paesi fondatori della Comunità europea che ha avuto però come riflesso anche un aumento dei costi.
Nel 1997 queste disposizioni sono state poi integrate nel Trattato Ue, rendendo così accidentata la strada per cambiare le regole del gioco. Per modificare una disposizione contenuta nei Trattati, infatti, serve l'accordo all'unanimità di tutti i 28 Stati membri. Ma Francia e Lussemburgo non ci stanno. La prima, appoggiata dalla seconda, si è rivolta alla Corte di giustizia Ue quando nel marzo 2011 l'Europarlamento ha votato a favore dell'accorpamento delle sedi. I giudici del Lussemburgo hanno chiesto l'annullamento del voto, stabilendo che spetta agli Stati membri e non al Parlamento sbrogliare la matassa.
L'emiciclo ci ha riprovato nel novembre 2013, votando a larga maggioranza una risoluzione a firma del conservatore britannico Ashley Fox e del tedesco Gerald Häfner (Verdi-Alleanza libera europea) che chiedeva una modifica dei Trattati per consentire al Parlamento di decidere dove riunirsi. «Il costo di mantenimento degli edifici di Strasburgo e Bruxelles – spiega Fox – è stimato in 156 milioni all'anno, oltre al prezzo da pagare per l'ambiente calcolato in circa 20mila tonnellate di anidride carbonica. Nel momento in cui i governi nazionali sono alle prese con imponenti piani di riduzione della spesa come può la Ue giustificare di spendere in questo modo i soldi dei contribuenti?». Secondo Fox «il Parlamento deve avere un'unica sede. Non abbiamo espresso una preferenza tra Strasburgo e Bruxelles, spetta all'Aula decidere».
Nel frattempo si è mossa anche l'opinione pubblica, con una petizione online firmata da 1,27 milioni di cittadini che hanno chiesto un unico luogo di lavoro per il Parlamento (a Bruxelles). La palla ora è nelle mani dei governi.
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