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Questo articolo è stato pubblicato il 16 maggio 2014 alle ore 12:24.
L'ultima modifica è del 17 maggio 2014 alle ore 17:24.
Avete una vaga idea di che cosa pensi il PD in tema di politiche agricole europee? Sapreste dire quale partito sia più apertamente schierato per una politica estera comune della Ue? E chi vorrebbe un'area di libero scambio tra Europa e Stati Uniti? Se alle prossime (ormai davvero molto prossime) elezioni europee del 25 maggio avreste intenzione di andare a votare (i sondaggi danno astensionismo e indecisione in netta crescita), ma vi sfugge chi sia più vicino alle vostre posizioni in tema di Europa e dintorni, potete provare con il test messo a punto da Openpolis.
Da otto anni Openpolis segue la politica attraverso l'uso degli open data cercando di mettere ordine tra le valanghe di informazioni di cui potremmo disporre e che non riusciamo a sfruttare. L'associazione lavora raccogliendo e rielaborando i big data della politica attraverso progetti che tentano di migliorare l'accessibilità delle informazioni pubbliche. Mettere online fatti e cifre, come si sa, non basta infatti a rendere le informazioni che contengono intellegibili da parte delle singole persone. Il meccanismo del test battezzato Voi siete qui è ormai consolidato ed è la quarta volta che gli elettori possono usufruire di questo sistema per cercare di uscire dalle nebbie dell'incertezza. L'anno scorso alla fine per le elezioni politiche furono 780.000 coloro che cercarono di chiarirsi le idee a colpi di clic. Bastano pochi minuti per rispondere alle 25 domande del test e immediatamente sul sito apparirà la vostra posizione rispetto a tutte le liste in corsa per un seggio a Strasburgo. Un grazioso e comprensibilissimo grafico che molti amano condividere sui social network
L'EUROPA IN 25 DOMANDE. RISPONDI AL TEST
Ma cimentarsi con le risposte non è tutto. Se non avete capito la domanda, potete accedere a una scheda che riassuma rapidamente di che cosa si sta parlando e i principali pro e contro. Nella sezione dedicata a posizioni e commenti potete sapere quanti si siano detti, fino a quel momento, della vostra stessa opinione. Lì si può scoprire, per esempio, che le persone che si sono espresse (finora) contro l'uscita dall'euro sono ben oltre i tre quarti del totale, con una metà abbondante di "molto contrari". E se poi volete capire meglio come siete arrivati a posizionarvi proprio lì nella mappa (molti alla fine del test si stupiscono di trovarsi proprio nella posizione che gli viene assegnata, compreso chi scrive) potete leggere come ciascun partito si collochi rispetto a ogni questione (e questa può essere la parte più interessante, che permette di recuperare in poco tempo molte informazioni). Sì, perché, in effetti, sono stati proprio i partiti a sottoporsi per primi al test, come spiega Vincenzo Smaldore, responsabile editoriale di OpenPolis.
Come avete scelto le 25 domande del test?
Abbiamo focalizzato l'attenzione su problemi concreti, più che su questioni ideologiche, cercando anche cdi individuare delle possibili soluzioni. Abbiamo cercato i temi più importanti, ma anche i più dirimenti, quelli in cui le posizioni dei partiti risultano più lontane.
Ogni domanda ha lo stesso peso?
Sì, valgono tutte uguale. Poi c'è un algoritmo di calcolo che crea la mappa che si vede, con le distanze calcolate in base alle risposte date.
E come avete fatto a collocare i partiti rispetto a questi temi?
Li abbiamo contattati tutti, chiedendogli di posizionarsi loro sulla scala da molto favorevole a molto contrario che si trovano davanti gli stessi cittadini.
Ci sono stati problemi?
È stata la parte più lunga del lavoro. Alcuni partiti sono stati più bravi e veloci. Altri si sono trovati in difficoltà a dare tutte le risposte. Alcuni vedono il nostro lavoro come un'ingerenza, altri non sono attrezzati per rispondere.
Qual è lo scopo di questo lavoro?
Beh, gli obiettivi sono almeno due. Il primo è ovviamente aiutare il cittadino a orientarsi. Ma poi ci interessa anche lanciare un dibattito su quali siano le questioni importanti e da discutere più a fondo, aprendo un dibattito che vada oltre il momento elettorale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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