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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2014 alle ore 05:19.
L'ultima modifica è del 27 maggio 2014 alle ore 12:23.
Le reazioni all'interno del movimento
Ma certo, anche fra gli esponenti di peso del movimento, si avverte e pesa il senso della sconfitta. L'obiettivo, viene spiegato, non era infatti consolidare il risultato delle politiche. Si voleva superare il dato e andare anche oltre il Pd. Probabilmente, é una delle riflessioni, chi ha privilegi e posizioni consolidate ha dato forfait e non ha votato M5S.
«Sono momenti duri e vanno vissuti tutti, fino in fondo. Io sono fiero di quel che abbiamo fatto questi mesi. Non mollerò certo adesso», ha scritto il deputato M5s Alessandro Di Battista su Fb. «Credo fermamente che il M5S andrà al governo. Il cambiamento culturale è lento, più lento del previsto, ma è inarrestabile», aggiunge.
Il silenzio sul blog e l'ironia sulla Rete
Aveva promesso a piazza San Giovanni a Roma: «Stravinciamo noi». Dopo la secca sconfitta nelle urne, doppiato dal Pd di Renzi, Beppe Grillo tace e mastica amaro. E i 5 stelle, prudenti nei primi commenti al quartier generale all'albergo Villa Eur, fanno già i conti con l'eventualità che Grillo possa lasciare davvero la guida del Movimento. È stato infatti lo stesso leader a dire in più occasioni che se gli italiani non gli avessero dato fiducia a questa tornata elettorale, ne avrebbe tratto le conseguenze. Nell'attesa del suo commento negli ambienti 5 stelle si ragiona su quello che viene visto come un «rischio reale». Fatto sta che il blog di Grillo sembra allo sbando. Nessuno lo aggiorna con i risultati elettorali. Campeggia il post della manifestazione del 25 maggio a piazza San Giovanni. E il rullo con l'hastag #vinciamonoi, che era il grido di battaglia dei grillini, è uno sfogatoio di rabbia e delusione.
Lombardi e Morra non commentano
Sono «dati troppo esigui e disomogenei» e quindi «aspettiamo i dati definitivi e li commenteremo domani mattina». Così il senatore M5s Nicola Morra e la deputata Roberta Lombardi, a spoglio ancora in corso, rinviano ogni «valutazione poltica» a scrutinio completato. Dicono di non aver sentito Beppe Grillo: «Starà dormendo», spiega Lombardi, che sottolinea: «Sono arrivati i primi dati - sottolinea sempre Lombardi - ma sono troppo esigui, per fare una valutazione compiuta del voto aspettiamo domani. E poi aspettiamo anche il risultato delle amministrative». Nicola Morra aggiunge: «Sono troppo poche le sezioni scrutinate e c'è una disomogeneità tra i dati. E siccome non ci piace azzardare, quando avremo dati certi faremo una valutazione». E così, il quartier generale M5S chiude presto i battenti.
Di Battista: cambiamento culturale più lento del previsto
La sconfitta del Movimento 5 Stelle alle europee spinge molti parlamentari grillini a riversare sui social network le loro reazioni. Il duro e puro Alessandro Di Battista scrive sul suo profilo Facebook che il «cambiamento culturale è più lento del previsto ma è inarrestabile». E spiega: «Sono momenti duri e vanno vissuti tutti, fino in fondo. Non mollerò certo adesso». Anche perché «le delusioni possono anche darti più forza se credi in quel che fai». E ancora: «Credo fermamente che il M5S andrà al governo». Poi assicura: «Continuerò a restituire i soldi e a fare il portavoce».
Nesci(M5s): ci siamo scrollati di dosso voto protesta
«Ci siamo scrollati di dosso il voto di protesta, adesso cresce il voto consapevole!». Così la deputata M5s Dalila Nesci su Fb dove promette: «Saremo ancora più incisivi ed intransigenti col Governo delle larghe intese che per vincere ha raccolto tutto il consenso anti-Grillo. Il "sistema - argomenta - si è attivato per istinto di sopravvivenza, ma ora per loro sarà difficile accontentare tutti. È una bolla pronta a scoppiare...Noi non demordiamo! Vedrete!» e sottoscrive l'hashtag #VinciamoPoi in cui da ieri sera si ironizza sui risultati M5s e che risulta tra i top trendy su Twitter.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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