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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2014 alle ore 14:39.
L'ultima modifica è del 27 maggio 2014 alle ore 12:58.

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Roccaforti che cadono, previsioni che si ribaltano, sorprese. Chiusa la partita delle Europee, uno dei dati politicamente rilevanti è quello che vede il Pd primo nella circoscrizione Nord orientale, tradizionale serbatoio di voti del centro destra. I democratici ottengono infatti il 43,5% dei consensi. Distaccato, a oltre 24 punti di distanza, il MoVimento Cinque Stelle, terza Forza Italia (12,9) e quarta la Lega (9,9). In Veneto, se si sommano le forze di centro destra, viene fuori che Fi, Ncd e Lega insieme superano il 33%, contro l'oltre 37 incassato dal solo Pd. In Provincia di Treviso, ex fortino leghista, i democratici si confermano primo partito con oltre il 36,6%, mentre tra M5S e il Carroccio è un duello sul filo di lana: 18,9 per il MoVimento, 18,2 per la Lega. Il Pd arriva primo anche in provincia di Verona: 34,8%, seguito a distanza dalla Lega (19,6).

Il Pd conquista il Nord Est
Il Nord Est, da sempre regione di traino dell'economia italiana, strizza dunque l'occhio a sinistra. Nelle Europee del 2009, l'allora Pdl era il primo partito (28,1, percentuale molto lontana dal 43,5% raggiunto in queste ultime Europee dai democratici), il Pd al 28 e la Lega Nord al 19 per cento. Il che significa che, da un'elezione all'altra, nel volgere di cinque anni i democratici hanno guadagnato oltre 15 punti. Rispetto ad allora, il Carroccio compie un passo in avanti, ma la distanza dal Pd è consistente.

Forza Italia tiene al Sud, meno al Nord
C'è poi un altro dato che emerge. E riguarda, in particolare, Forza Italia. Il calo al Nord, da sempre roccaforte berlusconiana, è forte. In provincia di Milano, gli Azzurri sono passati dal 36,2 delle Europee del 6 e 7 giugno 2009 - allora il Pdl era primo partito, seguito dal Pd al 24,5 e dalla Lega al 14,6) al 16,4 delle elezioni di ieri, alle spalle dei Cinque Stelle (16,8) e del Partito democratico, che conclude con un 43,3 per cento.

Forza Italia tiene solo al Sud. Se a livello nazionale gli azzurri ottengono un 16,8%, la percentuale più alta la conquistano nell'Italia meridionale, il 22,2 per cento. Il capolista Raffaele Fitto porta a casa oltre 283mila voti. Il partito forzista raggiunge la "soglia miracolosa", per usare l'espressione formulata da Silvio Berlusconi, nelle isole, raggiungendo quota 20 per cento. Forza Italia delude al Centro, dove si ferma al 14,7%, mentre nel Nord-Ovest ottiene il 16,2 (il consigliere politico di Berlusconi, Giovanni Toti incassa 148mila preferenze). Fitto batte Toti. E si riapre la partita per la leadership nel partito.

Il centro destra perde terreno anche in Sicilia
Forza Italia perde terreno anche in Sicilia. Il dato odierno assegna agli Azzurri la terza posizione, con un 20%, alle spalle di M5S (27,3) e, ancora una volta, Pd (34,8). Nella precedente elezione del giugno 2009, il Pdl era il primo partito nella regione: si era lasciato alle spalle i democratici con un distacco di undici punti.

Dopo l'exploit di Pizzarotti i Cinque Stelle perdono Parma
Non sorride il MoVimento Cinque Stelle. Non c'è solo quel 21,1 di queste Europee a livello nazionale a lasciare l'amaro in bocca, con quasi venti punti di distacco dal Pd. A Parma, ad esempio, dove alle amministrative del 2012 i Pentastellati hanno registrato un exploit con una vittoria non proprio di misura dell'attuale sindaco Federico Pizzarotti (al ballottaggio contro il candidato di sinistra ha ottenuto, in quell'occasione, oltre 50mila preferenze), il Pd è al 48,2%. E M5S segue al 19,9. Rapporti di forza ribaltati. Roccaforti che cadono. Anche a Parma.

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