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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2014 alle ore 10:11.
L'ultima modifica è del 09 giugno 2014 alle ore 14:29.

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Il Mondiale del 1986 è strettamente legato a Diego Armando Maradona: oltre a vincere quell'edizione della Coppa il fuoriclasse argentino la segnò con due giocate rimaste nella storia del calcio con due soprannomi: la «mano de Dios» e «il gol del secolo», entrambe nella partita dei quarti di finale contro l'Inghilterra. Ci arriveremo più avanti, giusto il tempo di raccontare qualcosa sulla spedizione azzurra.

Il Ct era ancora Enzo Bearzot, che dopo la vittoria in Spagna non aveva voluto rinnovare la squadra per un sentimento di gratitudine nei confronti di chi l'aveva portato alla vittoria mondiale. Già nel 1984 si erano avvertiti i primi segni del tramonto, con una mancata qualificazione alla fase finale dell'Europeo frutto di un quarto posto nel girone preliminare dietro Romania, Svezia e Cecoslovacchia. Eppure, due anni dopo, molti degli eroi del Bernabeu erano ancora in azzurro. Nella prima partita uscì uno stentato pareggio con la modesta Bulgaria, seguito da un altro pareggio con l'Argentina di Maradona che era però tra le grandi favorite. Altobelli aveva portato in vantaggio l'Italia su rigore e proprio Maradona aveva impattato al 34esimo minuto. La difficile vittoria per 3-2 contro la Corea del Sud aveva confermato che, fatta salva la classe di Altobelli, le speranze di proseguire il cammino mondiale erano davvero poche. E infatti si infransero subito dopo, nella fase a eliminazione diretta, con il secco 2-0 incassato contro la Francia negli ottavi.

Insieme ai transalpini, abbinati al Brasile, approdarono ai quarti Argentina e Inghilterra, Spagna e Belgio, Germania Ovest e Messico. Tre partite su quattro si decisero ai calci di rigore promuovendo in semifinale Germania Ovest, Belgio e Francia. Argentina-Inghilterra, invece, fu decisa dalla «mano de Dios» e dal «gol del secolo».

Tra le due nazionali non correva buon sangue, dopo la guerra delle Falkland, e per gli argentini la sfida era una sorta di rivincita da non lasciarsi scappare. Il primo gol Maradona lo mise a segno con quello che a tutti sembrò un miracoloso colpo di testa: miracoloso perché la testa, quella palla, non l'aveva nemmeno sfiorata. Eppure aveva cambiato traiettoria finendo alle spalle del portiere inglese. «È stata la mano de Dios» disse Maradona, prima che le riprese televisive dimostrassero che c'era stato sì, un colpo di mano, ma che Dio come era logica non c'entrava niente. El pibe de Oro aveva commesso una grande scorretezza, che mai avrebbe ammesso in partita e proprio di fronte a quell'avversario. Cercò di cancellare il fattaccio tre minuti dopo con una discesa incredibile, e gli avversari saltati come birilli, per infilare il gol del 2-0. Il «gol del secolo», sarebbe stato definito, e in effetti se non è il più bello poco ci manca. Lineker accorciò le distanze a dieci minuti dalla fine, quando ormai la partita era chiusa.

In semifinale le due sfide incrociate furono Argentina-Belgio e Germania-Francia. I transalpini mancarono l'occasione di vendicare la sconfitta nella semifinale di quattro anni prima e cedettero per 2-0 subendo i gol di Brehme e Völler. L'Argentina passeggiò contro il Belgio con doppietta di Maradona, sempre lui, al 51esimo e 64esimo minuto. Una riprova che l'accostamento con Pelé non era blasfemo.

In finale i sudamericani andarono in vantaggio con reti di Brown e Valdano, i tedeschi recuperarono con Rummenigge e Völler. Mancavano dieci minuti al novantesimo minuto. Maradona, appena tre minuti dopo, si inventò un lancio che mise Burruchaga libero di scattare sulla linea di centrocampo: arrivato davanti al portiere tedesco, Schumacher, lo infilò con il gol del 3-2 definitivo.

L'Argentina era campione del mondo per la seconda volta, Maradona sarebbe stato eletto miglior giocatore del torneo. Per la Germania, dopo quella in Spagna nel 1982, era la seconda finale consecutiva gettata al vento. Ma restava la straordinaria continuità di una nazionale capace di vincere i Mondiali del 1954 e del 1974 e di arrivare in finale nel 1966, nel 1982 e nel 1986. La rivincita sarebbe arrivata presto, e proprio contro l'Argentina di Maradona.

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