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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2014 alle ore 11:06.
L'ultima modifica è del 09 giugno 2014 alle ore 14:20.

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Un oro alle Olimpiadi del 1920, una medaglia d'argento agli Europei del 1980 e una di bronzo al torneo continentale del 1972. I podi della nazionale belga nelle competizioni internazionali sono tutti qui. Pochi e lontani. Negli anni Ottanta, il periodo di massimo splendore, sia per il secondo posto agli Europei d'Italia, sia per l'entusiasmante quarta posizione raggiunta ai mondiali del 1986. In Messico, la selezione guidata in panchina da Guy Thys e in campo dall'ex giocatore del Torino, Enzo Scifo, supera la fase a gironi come migliore terza classificata e poi supera prima l'Urss negli ottavi di finale (4-3 dopo i tempi supplementari), quindi la Spagna ai calci di rigore. In semifinale, verrà fermata dall'Argentina di Maradona, protagonista della gara con una doppietta. Nella finalina per il terzo posto, altro k.o, questa volta rimediato dalla Francia in un'altra gara ricca di gol (4-2 per i transalpini dopo 115 minuti di gioco). In Brasile, la selezione del c.t. Marc Wilmots (28 gol in 70 presenze in Nazionale) non andrà per fare presenza, tutt'altro. Secondo gli addetti ai lavori, ha tutti i numeri per superare agevolmente la fase a gironi e raggiungere almeno i quarti di finale. E' l'alba di un nuovo giorno per i diavoli rossi.

Che la selezione belga potesse recitare una parte da protagonista in Brasile lo si è capito compiutamente durante il girone di qualificazione europeo. Otto vittorie, 2 pareggi e nessuna sconfitta. In più, miglior attacco (18 gol) e migliore difesa (appena 4 reti subite in 10 gare). Ecco il percorso netto del Belgio nelle gare che mettevano in palio un biglietto per il mondiale 2014. Né la Croazia, né la Serbia, e tanto meno la Scozia, il Galles e la Macedonia sono riuscite a fermare l'avanzata del gruppo di Wilmots, quasi inarrestabile e ricco di qualità. Miglior marcatore belga del girone, il giovanissimo (23 anni) e quotatissimo centrocampista del Wolfsburg, Kevin De Bruyne, autore di 4 gol.

Dries Mertens del Napoli è l'unico giocatore (per ora) della squadra belga a prestare servizio nella Serie A. Radja Nainggolan della Roma, uno dei migliori centrocampisti del nostro campionato, è stato escluso da Wilmots senza troppe esitazioni. Al suo posto, un lungo elenco di fenomeni che potrebbero fare la differenza in Brasile. Da Eden Hazard a Vincent Kompany, da Romelu Lukaku a Marouane Fellaini, fino ad arrivare alla coppia del Tottenham, Jan Vertonghen e Moussa Dembelé: i gioielli del forziere belga fanno bella mostra di sé nella Premier League inglese. A questi, vanno però aggiunti senza dubbio il "russo" Axel Witsel, il "tedesco" Kevin De Bruyne e lo "spagnolo" Thibaut Courtois, saracinesca dell'Atletico Madrid di Diego Simeone. E cosa dire dei vari Vermaelen, Mirallas, Mignolet, Alderwireld, Lombaerts, Chadli, Defour e Januzaj? Il Belgio esporta ormai da qualche anno campioni che fanno la fortuna del calcio internazionale. Da qui la domanda che vale un mondiale: se non ora, quando?

IL CAMMINO
Il Belgio è stata inserito nel gruppo H della fase a gironi insieme con Algeria, Russia e Corea del Sud. Questo il suo calendario: 17/6 Belgio-Algeria; 22/6 Belgio-Russia; 26/6 Corea del Sud-Belgio.

I CONVOCATI:
Portieri: Courtois (Atletico Madrid), Mignolet (Liverpool), Bossut (Zulte Waregem)
Difensori: Van Buyten (Bayern Monaco), Kompany (Manchester City), Vertonghen (Tottenham), Vermaelen (Arsenal), Alderweireld (Atletico Madrid), Lombaerts (Zenit), Vanden Borre (Anderlecht), Ciman (Standard Liegi)
Centrocampisti: Dembelé (Tottenham), Fellaini (Manchester United), Witsel (Zenit), Mirallas (Everton), Hazard (Chelsea), Defour (Porto), De Bruyne (Wolfsburg), Chadli (Tottenham), Januzaj (Manchester United)
Attaccanti: Lukaku (Everton), Mertens (Napoli), Origi (Lille)

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