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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2014 alle ore 11:06.
L'ultima modifica è del 09 giugno 2014 alle ore 14:21.

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Il miglior risultato da quando è nata ufficialmente la rappresentativa della Bosnia ed Erzegovina, storia del 1996. La qualificazione al mondiale brasiliano chiude un cerchio aperto vent'anni prima e regala la prima grande gioia calcistica del Paese dell'ex federazione jugoslava. Zero su quattro agli Europei, zero su quattro nella Coppa del mondo: mai prima d'ora i Dragoni erano infatti riusciti a ottenere l'accesso per la fase finale di una competizione internazionale. In Brasile, la selezione di Safet Susic, una leggenda vivente per chi tifa Paris Saint-Germain (France Football l'ha eletto nel 2010 miglior giocatore di sempre della squadra parigina) potrebbe sorprendere tutti e superare la fase a gironi. La partita chiave, quella con la Nigeria, probabile seconda forza del gruppo dietro all'Argentina.

Un lungo testa a testa fino all'ultima giornata, poi risolto dalla differenza reti, nettamente a favore dei gialloblù. La Bosnia-Erzegovina si è guadagnata l'accesso diretto al mondiale grazie alla straordinaria vena realizzativa della sua coppia di attaccanti Edin Dzeko-Vedav Ibisevic, titolare di 18 dei 30 gol messi in cassaforte dai Dragoni nelle 10 partite disputate nel gruppo di qualificazione europeo, ma pure alla solidità della sua difesa, che incassa soltanto 6 reti e sorprende un po' tutti (avversari compresi) per competenza ed efficacia. L'inizio è stato esaltante: 1-8 a Vaduz contro il Lichtenstein, costretto a digerire una delle peggiori sconfitte della sua storia e sommerso di gol anche al ritorno (4-1 Bosnia). La stessa sorte è toccata alla Lituania, asfaltata dalla furia del gruppo di Susic in entrambe le gare (4-1 e 5-0). Nel confronto decisivo con la Grecia, che chiuderà il girone a pari punti con i Dragoni, la Bosnia strappa un preziosissimo pareggio a reti bianche a Il Pireo e vince 3-1 a Zenica una partita mai messa in discussione.

Cinque nomi su tutti: Edin Dzeko, attaccante titolare del Manchester City campione d'Inghilterra 2013-14; Miralem Pjanic, faro della Roma di Rudi Garcia; Vedav Ibisevic, prolifico centravanti di 29 anni dello Stoccarda; Senad Lulic, nelle ultime tre stagioni cursore di sinistra nella Lazio; Asmir Begovic, portiere-goleador in forza al sorprendente Stoke City in Premier League. E' su di loro che si concentrano le speranze dei tifosi della Bosnia-Erzegovina, chiamata a confermare quanto di buono fatto vedere nel corso delle qualificazioni continentali. Al capitano di lungo corso Emir Spahic, 33enne difensore centrale del Bayer Leverkusen, e al sempreverde Zvjezdan Misimovic, 31enne centrocampista ex promessa del Bayern Monaco, il compito di prendere per mano i compagni di squadra nelle gare decisive.

IL CAMMINO
La Bosnia-Erzegovina è stata inserita nel gruppo F della fase a gironi insieme con Argentina, Iran e Nigeria. Questo il suo calendario: 15/6 Argentina-Bosnia; 21/6 Nigeria-Bosnia; 25/6 Bosnia-Iran.

I CONVOCATI
Portieri: Begovic (Stoke City), Avdukic (Borac Banja), Fejzic (Vfr Aalen).
Difensori: Spahic (Bayer Leverkusen), Mujdza (Friburgo), Vrsajevic (Hajduk Spalato), Vranjes (Elazigspor), Bicakcic (Eintracht Braunschweig), Sunjic (Zorya Luhansk), Kolasinac (Schalke 04).
Centrocampisti: Misimovic (Guizhou Renhe), Pjanic (Roma), Ibricic (Kayseri Erciyesspor), Salihovic (Hoffenheim), Medunjanin (Gaziantepspor), Lulic (Lazio), Besic (Ferencvaros), Hajrovic (Galatasaray), Hadzic (Sturm Graz), Susic (Hajduk Spalato).
Attaccanti: Dzeko (Manchester City), Ibisevic (Stoccarda), Visca (Istanbul Belediyespor).

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