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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2014 alle ore 11:11.
L'ultima modifica è del 09 giugno 2014 alle ore 14:19.
Dici Corea e pensi al doppio dramma sportivo vissuto dal calcio italiano ai mondiali. Nel 1966, il clamoroso tonfo degli azzurri del c.t. Edmondo Fabbri contro la Corea del Nord. Nel 2002, il mezzo scandalo firmato dall'arbitro ecuadoriano Byron Moreno, che consentì alla Corea del Sud di estromettere l'Italia dal torneo agli ottavi di finale. Questioni di bottega a parte, le Tigri del Sud sono da almeno trent'anni tra le rappresentative più forti e credibili dell'intero continente asiatico. E non è un caso che da Messico '86 facciano capolino alla fase finale della Coppa del mondo, con risultati sempre più convincenti. L'edizione del 2002, giocata dalla Corea del Sud davanti al proprio pubblico, è stata a tal proposito la migliore mai disputata dalla selezione di Seul. Dopo aver superato l'Italia, i coreani di rosso vestiti si sono infatti imposti ai quarti sulla Spagna. Contro la Germania, in semifinale, la fine della fortunatissima avventura. In Sudafrica, l'ultima soddisfazione: gli ottavi di finale. L'obiettivo per il mondiale brasiliano? Continuare a stupire.
Più mugugni che sorrisi. Il cammino verso Brasile 2014 è stato per la selezione guidata da Hong Myung-Bo, uno dei migliori giocatori coreani di sempre, più travagliato del previsto. Nella fase finale delle qualificazioni asiatiche, la Corea del Sud è stata battuta sia all'andata sia al ritorno dell'Iran, che ha chiuso il girone al primo posto a quota 16 punti, davanti proprio alle Tigri del Sud e all'Uzbekistan, entrambe ferme a 14. Per il tagliando che valeva il mondiale, decisiva la differenza reti, favorevole ai coreani soltanto per un gol. Nelle ultime amichevoli disputate dalla nazionale di Seul, poche le ragioni per confidare in un lungo cammino in Brasile.
Un giovanissimo che ha già mostrato di avere i numeri per fare la differenza anche ad alti livelli e alcune promesse più o meno già mantenute che potrebbero sbocciare tra Porto Alegre, San Paolo e Cuiabà, le città che ospiteranno le gare mondiali dei coreani. L'elemento di maggior spessore del gruppo di Myung-Bo è l'ala sinistra di 21 anni Son Heung-Min, alla seconda stagione da titolare nella Bundesliga. Nell'ultimo campionato, ha collezionato con la maglia del Bayer Leverkusen 31 presenze e 10 reti. Non è (ancora) una stella, ma con la sua velocità sa come far girare la testa alle difese avversarie. A dargli supporto a centrocampo, Ki Sung-Yong, 25enne di proprietà dello Swansea ma che nell'ultimo campionato ha giocato in prestito al Sunderland, e il trequartista Koo Ja-Cheol, dal gennaio 2011 in Germania, prima col Wolfsburg, quindi con l'Augusta, infine con il Mainz.
IL CAMMINO
La Corea del Sud è stata inserita nel gruppo H della fase a gironi insieme con Belgio, Russia e Algeria. Questo il suo calendario: 17/6 Russia-Corea del Sud; 22/6 Corea del Sud-Algeria; 26/6 Corea del Sud-Belgio.
I CONVOCATI
Portieri: Sung-Ryong (Suwon Bluewings), Seung-Gyu (Ulsan Hyundai), Beom-Young (Busan l'Park).
Difensori: Tae-Hwi (Al-Hilal), Jeong-Ho (Augusta), Young-Gwon (Guangzhou), Yong (Ulsan Hyundai), Joo-Ho (Magonza), Chang-Soo (Kashiwa Reysol), Seok-Ho (Sanfrecce), Suk-Young (QPR).
Centrocampisti: Sung-Yueng (Sunderland), Chung-Yong (Bolton), Ja-Cheol (Magonza), Bo-Kyung (Cardiff City), Dae-Sung (Beijing Guoan), Jong-Woo (Guangzhou R&F), Kook-Young (Kashiwa Reysol).
Attaccanti: Chu-Young (Watford), Keun-Ho (Sangju Sangmu), Shin-Wook (Ulsan Hyundai), Dong-Won (Augusta), Heung-Min (Bayer Leverkusen).
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