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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2014 alle ore 17:20.
L'ultima modifica è del 09 giugno 2014 alle ore 14:18.

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Partecipazione numero 18 per la nazionale italiana ai Mondiali. Quattro volte campioni del mondo, gli azzurri hanno alzato al cielo il trofeo nel1934, 1938, 1982, 2006. Sempre al centro di critiche e polemiche, gli italiani non conoscono altro modo per accompagnare la squadra ai grandi eventi. È una peculiarità che ha sempre caratterizzato questa squadra, indipendentemente dalla guida tecnica del momento. Cesare Prandelli non fa eccezione ed è passato solo pochi giorni fa sotto le forche caudine della critica più feroce che si è scatenata al momento della conferma dei 23 che difenderanno i colori azzurri in Brasile. Poco male visto che l'ultimo grande trionfo, sotto il cielo di Berlino, la nostra Nazionale lo ha conquistato in uno dei momenti più bui della storia del calcio italiano, sbriciolato solo apparentemente dagli scandali e capace di ricompattarsi per un sogno comune.

Le polemiche sono scattate più feroci che mai nel momento in cui Prandelli ha comunicato la decisione di voler rinunciare alla convocazione di Giuseppe Rossi. Troppo poco tempo per recuperare fisicamente dopo l'ennesimo lungo infortunio che lo ha tenuto fermo per tutto il girone di ritorno. Difficile rinunciare a un talento simile ma evidentemente il ct ha ritenuto che sul piano fisico non ci fossero le condizioni per garantire un livello alto per tutta la durata della competizione. A beneficiare di questo forfait è stato il napoletano Lorenzo Insigne, e forse proprio questo non hanno gradito gli italiani. Insigne giocatore di indubbia qualità, non ha certo disputato una brillante stagione e il timore è che prosegua sulla stessa linea anche in Brasile. Dove comunque non sarà la prima scelta.
L'uomo atteso al varco più di chiunque altro è Mario Balotelli. Potrebbe essere davvero questo mondiale a dirci se Mario è davvero il fuoriclasse che tutti hanno intravisto o se va ricollocato e incasellato tra i giocatori talentuosi che non sono però in grado di fare la differenza. Accanto a lui ci sarà un altro uomo che divide le platee: Antonio Cassano. Croce e delizia di tutti i suoi allenatori, alterna momenti in cui sembra perdere la testa a stagioni di buon rendimento e disciplinarmente accettabile. Come quella appena conclusa con la maglia del Parma di Donadoni, uno dei pochi allenatori che ha sempre saputo come prenderlo proprio come quando lo "addomestico" agli Europei di Austria e Svizzera.

Si parte per il Brasile con una vera grande delusione, l'infortunio di Riccardo Montolivo che ha sconvolto il clan azzurro proprio alla vigilia delle convocazioni. La rottura della tibia in uno scontro di gioco nell'amichevole pre mondiale contro l'Irlanda ha infranto il sogno del milanista. Un brutto colpo per tutti per il valore tecnico ma anche umano del centrocampista. Fuori anche Mattia Destro nonostante l'ottimo campionato disputato con la maglia della Roma. Andrea Ranocchia sarà la riserva che Prandelli ha deciso di portare con sé. Sarà Parolo a sostituire lo sfortunato Montolivo. Anche per lui l'Italia dovrà cercare di riscattare la brutta figura rimediata nell'ultimo mondiale, in Sudafrica, solo parzialmente mitigata dall'ottimo campionato Europeo culminato con la delusione della sconfitta in finale con la Spagna. Ci si interroga su che squadra vedremo in Brasile, forse meno catenacciara rispetto all'idea che il mondo ha del calcio italiano. Sarà il blocco Juventus a difendere la porta azzurra, a cominciare da Gigi Buffon, reduce da un ennesimo campionato ai massimi livelli che potrà contare sul suo gruppo di fedeli difensori, Bonucci, Chiellini ( convocato nonostante il codice etico e la gomitata rifilata a Pjanic nella gara tra Roma e Juventus) e Barzagli. Ma tra i nuovi italiani c'è anche l'italo argentino Paletta che potrebbe ritagliarsi un ruolo da protagonista.

E poi c'è Andrea Pirlo, il giocatore che tutto il mondo ci invidia, giunto certamente alla sua ultima apparizione in una competizione mondiale, ma le sue giocate e la sua classe infinita ci auguriamo possano fare ancora una volta la differenza in un centrocampo che comunque di piedi buoni ne ha da vendere con uomini come De Rossi, Verratti e Thiago Motta. La marcia verso il Brasile è stata caratterizzato per la prima volta nella storia da una qualificazione ottenuta addirittura bcon due turni di anticipo. Dopo il mezzo passo falso col pareggio in Bulgaria gli azzurri hanno messo la quarta battendo Malta, Armenia e Danimarca per poi frenare in Repubblica Ceca . Ma le vittorie casalinghe con Bulgaria e Repubblica Ceca prima dei due pareggi con Danimarca e Armenia hanno fatto staccare il biglietto anticipato.

Il cammino
L'Italia è inserita nel gruppo D con Costa Rica, Inghilterra e Uruguay. Si debutta a Manaus con l'Inghilterra il 14/6 a mezzanotte, poi sarà la volta del turno soft contro il Costa Rica, il 20/6 per chiudere contro l'Uruguay di Cavani il 24/6.

I convocati
Portieri: Buffon (Juventus), Perin (Genoa), Sirigu (Paris St. Germain);
Difensori: Abate (Milan), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Darmian (Torino), De Sciglio (Milan), Paletta (Parma);
Centrocampisti: Aquilani (Fiorentina), Candreva (Lazio), De Rossi (Roma), Marchisio (Juventus), Thiago Motta (Paris St. Germain), Parolo (Parma), Pirlo (Juventus), Verratti (Paris St. Germain);
Attaccanti: Balotelli (Milan), Cassano (Parma), Cerci (Torino), Immobile (Torino), Insigne (Napoli).
Riserva: Ranocchia (Inter, difensore), Mirante (Parma, portiere)

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