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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2014 alle ore 11:05.
L'ultima modifica è del 09 giugno 2014 alle ore 14:21.

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Trascina al Mondiale brasiliano il suo grande blasone da nobile decaduto per la dodicesima volta nella storia, l'Uruguay. Squadra che riesce a mettere sempre in soggezione per la sua storia che racconta di due competizioni iridate vinte 1930 e 1950 e di un più recente quarto posto conquistato nel 2010. Tutto suona solenne quando si parla di questa squadra, a partire dal suo ct che sarà ancora una volta Oscar Tabarez. Suona solenne soprattutto per i padroni di casa brasiliani che ancora si affliggono per quel maledetto Maracanazo, forse la partita più famosa dell'intera storia del calcio quando la Celeste di Schiaffino soffiò la Coppa sotto il naso ai brasiliani, nel loro stesso tempio, in una finale indimenticabile nel 1950. A 65 anni da quella notte, la nazionale dell'Uruguay si affida alla stella di Luis Suarez , un vero e proprio bad boy, per sognare ancora.

Reduce da una stagione poco esaltante con la maglia del Liverpool, e con ancora addosso la rabbia per la lunga squalifica rimediata per un morso ad un avversario in Premier League, e per i guai dopo gli insulti razzisti ad Evra, Suarez, reduce tra l'altro da un intervento al menisco, è un giocatore che aggiungerà al suo innegabile talento sotto rete alla voglia di rivalsa che sarà l'arma in più di questa squadra. Eppure la rosa è sulla carta estremamente competitiva anche perché sotto porta può contare su due cavalli di razza come Suarez, di cui abbiamo parlato affiancato da Edinson Cavani, un altro che in area di rigore sposta gli equilibri come crede. Con loro ci saranno anche elementi le cui quotazioni sono in parabola discendente, come il biondo Forlan, che però può dare ancora molto in termini di esperienza. Giocatori di alto livello anche in difesa, come il centrale dell'atletico Madrid Godano e Diego Lugano, una garanzia in termini di affidabilità e di personalità. In porta, una vecchia conoscenza del calcio italiano, Fernando Muslera ex numero uno della Lazio.La Celeste ha chiuso il girone di qualificazione sudamericano dietro ad Argentina, Colombia, Cile ed Ecuador. Percorso accidentato che mette in dubbio la possibilità di arrivare in Brasile con una striscia di risultati negativi ma la formazione di tabarez trova le motivazioni per rialzare la testa nel momento più importante e ricomincia a vincere infilando tre risultati fondamentali contro Venezuela, Perù e Colombia . Il pass mondiale arriva dopo il doppio confronto vinto ai play off contro la Giordania.

Il cammino
L'Uruguay è inserito nel girone B con Italia, Inghilterra e Costa Rica. Esordio il 14/6 contro la Cenerentola del girone, il Costa Rica, poi sarà la volta del confronto con l'Inghilterra, il 19/6 e infine la sfida con gli azzurri di Prandelli a chiusura di girone, il 24/6.

I convocati
Portieri: Muslera (Galatasaray), Silva (Vasco Da Gama), Munoz (Libertad)
Difensori: Lugano (West Bromwich), Godin (Atletico Madrid), Maria Gimenez (Atletico Madrid), Caceres (Juventus), Pereira (Benfica), Fucile (Porto), Coates (Nacional)
Centrocampisti: Are'valo Rios (Morelia), Gargano (Parma), Perez (Bologna), Gonzalez (Lazio), Pereira (San Paolo), Rodriguez (Atletico Madrid), Ramirez (Southampton), Nicolas Lodeiro (Botafogo)
Attaccanti: Cavani (Psg), Suarez (Liverpool), Forlan (Cerezo Osaka), Abel Hernandez (Palermo), Stuani (Espanyol)

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