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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2014 alle ore 07:21.
L'ultima modifica è del 17 giugno 2014 alle ore 10:38.

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Argentina e Bosnia possono dormire sonni tranquilli dopo aver visto la gara tra Iran e Nigeria. La più brutta e noiosa dall'inizio del Mondiale. Uno 0-0 che fotografa alla perfezione la pochezza vista in campo ieri sera. Certo, dalla Nigeria ci si attendeva qualcosa in più. L'Iran invece ha una storia sua, che esula purtroppo dalle questioni tecniche o tattiche che sembrano doversi piegare alla ragion di stato. Il governo di Teheran non vede di buon occhio la partecipazione alla Coppa del Mondo e non la favorisce. Pochi mezzi per la spedizione e tanti piccoli e grandi ostacoli disseminati lungo il percorso.

E' un miracolo che la squadra sia arrivata fin qui, e anche per questo c'era grande curiosità intorno all'esordio della squadra di Queiroz. La sensazione è che comparire al mondiale brasiliano fosse l'obiettivo minimo per Iran e Nigeria, ma tutto sommato anche il massimo. La Nigeria, dicevamo, è poca roba nonostante una straripante superiorità sul piano fisico, ma il gioco latita. Gli africani fanno la partita, ma l'atteggiamento è compassato. Hanno i mezzi ma non li sfruttano, proprio al contrario degli iraniani che compensano la scarsa tecnica con l'attenzione maniacale ai dettami dell'allenatore. E così le due squadre finiscono con l'annullarsi tra i fischi impietosi dell'imparziale pubblico brasiliano. Una blanda occasione per parte: prima Onazi per la Nigeria, che va vicino al gol dopo 7', e poco dopo la mezz'ora l'incornata di Ghoochannejad intercettata da Enyeama. Tutto qui. La Bosnia fa i salti di gioia. Dopo la sconfitta con l'Argentina c'è tutto il tempo per rimediare. Se tanto mi dà tanto il secondo posto dovrebbe essere a portata di mano.

Buono invece l'esordio degli Stati Uniti che battono il Ghana, vendicando l'esclusione a parti invertite nel 2010 in Sudafrica, agli ottavi di finale. E gli americani adesso sperano nel passaggio di turno confidando nella pochezza mostrata poche ore prima dal Portogallo, asfaltato dai tedeschi. Tra Stati Uniti e Ghana finisce 2-1. Qui almeno i gol si sono visti ma il livello spettacolare è stato di poco superiore a quello di Iran-Nigeria. In campo anche conoscenze italiane: Asamoha, Muntari e Boateng (quest'ultimo solo per una mezz'oretta). Il vantaggio americano è immediato. Dempsey piazza un diagonale sinistro dopo solo 30 secondi e poi dirige sapientemente dal campo il resto della gara dei suoi. A centrocampo dominano gli Usa. Il Ghana prova a manovrare ma non trova mai il varco giusto. Ci prova allora dalla distanza con i suoi uomini più dotati ma Howard è sempre pronto. La brutta notizia per Jurgen Klinsmann è l'infortunio del centravanti Altidore . Al suo posto Johansson. Un unico lampo, un unico gol nel primo tempo. Nella ripresa è un altro Ghana, più convinto, che schiaccia gli americani nella loro metà campo. Il pareggio arriva dal sinistro angolato di Ayew, sull'assist di Asamoah con tutti i difensori fuori posizione. L'illusione dura poco però, perché Brooks, appena entrato in sostituzione dell'infortunato Besler, sfrutta un corner e riporta avanti gli Stati Uniti che non si lasciano più sorprendere.

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