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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2014 alle ore 10:23.
L'ultima modifica è del 17 giugno 2014 alle ore 12:17.

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Se i tedeschi pensano di poter correre per tutto il mondiale come hanno fatto ieri con il Portogallo, battuto per 4-0, ci sono solo due possibilità: o sono marziani oppure, come si racconta a proposito del 1954, hanno trovato un magico elisir. Non credendoli marziani e non volendo pensare all'uso di sostanze proibite, che oggi verrebbero (si spera) rilevate facilmente, punto su un terza via: scoppieranno alla distanza e il botto si sentirà lontano.

Come spesso ricordo le partite che finiscono con un risultato da pallottoliere non hanno alcun valore probatorio: devono essere catalogate alla voce "episodi" e dimenticate rapidamente. Soprattutto quando gran parte della gara viene giocata in dieci contro undici. I portoghesi si sono lamentati per l'espulsione di Pepe, che a mio avviso è giusta visto il tocco testa contro testa rifilato a Thomas Müller. Avrebbero dovuto invece lamentarsi per la mancata espulsione, o quantomeno ammonizione, dello stesso Müller che ha reagito resuscitando dall'Ade in cui sembrava essere precipitato dopo uno schiaffetto che non avrebbe fatto male a un bambino di due anni. Due pesi e due misure, capita. Quasi sempre a favore dei più forti.

A giudicare da quello che si è visto il Portogallo non solo è scarso, ma lo è al punto da rendere innocuo perfino Cristiano Ronaldo: credo che il giudizio sia prematuro e quindi lo sospendo in attesa delle prossime partite del girone. Con Stati Uniti e Ghana in circolazione i lusitani hanno tutto il tempo per riprendersi e qualificarsi.

La partita di ieri è stata un po' come Olanda-Spagna: da prendere con le molle. Perché gli spazi di recupero esistono, con altre due gare da giocare, e soprattutto facendo l'esercizio puramente teorico di ipotizzare un tabellone per gli ottavi si vede che potrebbero formarsi incroci da brivido, oppure tranquille passeggiate lungo le spiagge di Rio.

In questo momento non è azzardato pensare a Brasile, Germania, Olanda, Argentina, Italia, Francia e Belgio come prime dei rispettivi gironi, con l'ottavo posto in bilico tra Colombia e Costa d'Avorio. Se così fosse il Brasile potrebbe trovarsi tra i piedi la Spagna, se gli iberici riuscissero a passare come secondi; la prima qualificata tra Colombia e Costa d'Avorio pescherebbe l'Inghilterra; la Francia potrebbe passeggiare con una a scelta tra Iran, Nigeria e Bosnia (diciamo Bosnia); la Germania incrocerebbe la Russia, possibile seconda dietro al Belgio; l'Olanda se la vedrebbe quasi sicuramente con il Messico; l'Italia incrocerebbe la seconda tra Colombia e Costa d'Avorio; l'Argentina se la vedrebbe con la Svizzera; infine il Belgio con il Portogallo, ipotizzando i lusitani secondi dietro la Germania.

In questo modo ai quarti l'Italia incrocerebbe l'Olanda e in una eventuale semifinale l'Argentina, che vedo favorita ai quarti sul Belgio, mentre dall'altra parte del tabellone il Brasile avrebbe un quarto abbordabile con l'Inghilterra e troverebbe la vincente di Germania-Francia in semifinale. Germania e Francia che a mio avviso arriveranno a fine torneo senza fiato, ma anche il Brasile rischia di fare la stessa fine.

Già a partire da questa sera, con il Brasile che incontra il Messico dando il via alla seconda giornata della fase a gironi, potremmo avere delle sorprese che scombinano le carte e riscrivono completamente il tabellone. Se invece andasse proprio così si potrebbe arrivare alla finale voluta da Balotelli: quell'Italia-Brasile che, facendo gli scongiuri del caso, metterebbe di fronte le due nazionali più vincenti nella storia del mondiale. Sognare non costa niente.

P.S. Per uno strano gioco della sorte il tabellone che ho appena ipotizzato mette nella parte alta le squadre che fanno un gioco dispendioso (Brasile, Francia e Germania) e nella parte bassa quelle che spendono il meno possibile e si affidano a folate improvvise con cui colpire gli avversari (Italia, Olanda e Argentina). Se le cose andassero davvero così in finale, chiunque ci arrivi, si troverebbero di fronte una squadra stanca e una più fresca. Quando è accaduto il mondiale è andato a chi aveva più gambe con la sola eccezione del 2006: i francesi correvano più dell'Italia, ma si fecero trascianare ai rigori. E lì, il fiato, conta nulla.

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