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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2014 alle ore 23:18.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 09:05.

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Fa rumore il primo verdetto del Mondiale. E'sempre così quando a salutare alla prima occasione sono i campioni del mondo in carica. E' successo cinque volte nella storia: due volte è toccato a noi, le altre due a Francia e Brasile. Stavolta tocca alla Spagna. Una Spagna che anagraficamente avrebbe potuto dare ancora molto, ma la pancia piena fa brutti scherzi. Mondiali, Europei e un'incetta di trofei conquistati dalle due squadre più rappresentate, Real e Barcellona. Semplicemente non ce n'è più. E allora sotto a chi tocca.

Oggi tocca al Cile, insieme all'Olanda. Sono le due squadre a conquistare per prime aritmeticamente l'accesso agli ottavi mentre le furie rosse tornano a casa, non prima di aver giocato per onor di firma e forse per recuperare un pizzico di orgoglio la prossima gara con l'Australia.

E chissà se soffierà quel refolo di orgoglio tardivo. Difficile. Lo aspettavamo già ieri. Dopo la manita inflitta dagli olandesi era attesa la reazione. E invece ha trionfato la fame cilena. Meno fragoroso del disastro d'esordio, certo, ma il 2-0 di Vidal e compagni è stato netto e meritato e se possibile ancora più amaro in quanto definitivo. Si vede subito che anche stavolta non c'è partita. Il Cile comanda con personalità e manda segnali di guerra che non scuotono neanche lontanamente l'undici di Del Bosque. Edu Vargas, talento incompreso del Napoli (in uscita) intinge il pennino nell'inchiostro che scriverà la sentenza dopo circa 20'. Il cileno estrae dal cilindro un gran numero e le furie vanno sotto e, quel che è più grave, non riescono a reagire. Stavolta Casillas non ha colpe. La partita finisce praticamente un minuto prima dell'intervallo con il raddoppio firmato da Aranguiz che con un tocco d'esterno sbatte la porta del mondiale in faccia ai campioni.

C'è ancora un tempo da giocare. La Spagna, volendo, con tutto il suo talento, potrebbe rimettersi in carreggiata e ci prova per qualche minuto a mascherare la rassegnazione che si sta già impossessando dell'intera squadra ma il Cile non si deconcentra e mantiene la barra dritta. L'occasione buona è sui piedi di Busquets che, sull'unico acuto di Diego Costa, sbaglia clamorosamente un gol già fatto davanti alla porta, poi il mancato brasiliano esce sotto una bordata di fischi per far posto a Torres. Il Cile si difende senza affanni e soprattutto non rinuncia al contropiede sfiorando anche il 3-0. Al resto, poca roba, pensa il portiere Bravo. Al novantesimo testa bassa per la Spagna mentre per il Cile di Sanpaoli è già festa qualificazione. Ora si tratta solo di stabilire, nel terzo match con l'Olanda, il piazzamento nel raggruppamento.

Olanda che ha rischiato davvero grosso solo un paio d'ore prima. Gli oranje sono altra pasta rispetto al ciclone che ha investito la spagna pochi giorni fa. Se la vedono brutta con l'Australia che li costringe alla rimonta. Ad aprire le marcature del match è Robben ma gli australiani pareggiano con uno splendido tiro al volo di Cahill e poco dopo vanno addirittura in vantaggio dal dischetto con Jedinak. Alla lunga però prevale il talento e van Persie e Depay scacciano i fantasmi. E' una bella partita, tra le migliori viste finora. I tulipani soffrono in avvio la fisicità e le doti atletiche degli australiani e per di più sbagliano molto in fase di disimpegno rischiando di andare subito sotto come sul retropassaggio sciagurato di De Guzmann che rischia di innescare Cahill. Con una bella manovra corale in contropiede l'Olanda trova neanche tanto meritatamente il gol, finalizzato da Robben. Torto subito riparato dalla bomba di sinistro di Cahill, un gol bellissimo che incoraggia i Socceroos a cercare un'impresa che viene solo accarezzata. Intanto l'Olanda perde una pedina importante, Martins Indi, dopo uno scontro con Cahill. Il suo mondiale potrebbe finire qui. Entra Depay e sarà un uomo chiave di questa vittoria dopo il rigore concesso per un fallo di mano di Janmaat che Jedinak trasforma. Van Gaal è una furia e i suoi reagiscono. Il fresco neo entrato Depay è un pavone che fa la ruota: prima serve a Van Persie l'assist del 2-2, poi, complice un'indecisione di Ryan, trova il gol del 3-2. Punteggio pieno e 8 reti in due partite per l'Olanda, che ora punta al primo posto del girone.
Ma sono tante le squadre prolifiche in questo avvio di mondiale. La Croazia, che già buone cose aveva mostrato in occasione dello sfortunato esordio col Brasile, sfoga tutta la sua frustrazione sul Camerun. Un 4-0 senza storia, un dominio assoluto agevolato dallo sciagurato Song che si fa espellere sul finire del primo tempo per un colpo proibito a Mandzukic a palla lontana e viene espulso.

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