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Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2014 alle ore 22:19.
L'ultima modifica è del 24 giugno 2014 alle ore 22:39.
Italia (3-5-2)
Buffon: 7
Non erano pochi dopo la partita contro gli inglesi a chiedersi se non valesse la pena tenere tra i pali il bravissimo Sirigu, portiere del Paris Saint-Germain. Poi arriva il 35° del primo tempo di una stanca e brutta partita e il numero uno di nome e di fatto salva due volte con balzi da giovanotto. È la classe, signori miei, e ha diritto di precedenza. Così come al 66° della ripresa quando, con un colpo di reni su tiro astuto di Suarez, salva di nuovo la porta. Si fa trafiggere solo dalla schiena di Godin. Peccato che la sua storia mondiale finisca con quella vana rincorsa nei minuti finali verso l'area avversaria.
Barzagli: 5,5
Bene nella marcatura e vista la tendenza a ripiegare della Celeste si presenta talvolta persino al limite dell'area avversaria a tentar fortuna. Dopo l'espulsione di Marchisio è il perno su cui si regge la difesa e contribuisce a far funzionare la gabbia che frena Suarez, ma in occasione della rete dell'Uruguay anche lui sbaglia. E' vero che il colpo di schiena è fortunoso, ma ancora una volta il blocco difensivo arretra troppo, come già accaduto nel primo tempo, e aumentano i pericoli.
Bonucci: 5
Un avvio tranquillo, come se si trovasse tra i suoi della Juve in campionato. E infatti è così. Ma la similitudine finisce lì. Cambia infatti la compagnia in mezzo e avanti, muta l'assetto tattico, e lui non riesce a sfoderare la specialità della casa, il lancio lungo. Nella ripresa, quando la Celeste aumenta i ritmi, cede e una sua cintura su Cavani era da rigore. Nel grappolo sul corner di Suarez si lascia sovrastare. Ha buoni piedi, non c'è dubbio, ma quando le aree s'aggrovigliano, perde il piglio sicuro.
Chiellini: 5,5
È il più nervoso della linea di difesa, anche se lotta come nessun altro. Essendo notoriamente una pasta d'uomo, Suarez decide d'addentarlo sul finire dell'incontro. Schiuma rabbia, non sempre è lucido e non lo vedi mai tentare una sortita in avanti, anche prima dell'espulsione. D'accordo prende botte perché tocca a lui saltare in area prima di tutti, ma da un giocatore che si gioca una qualificazione mondiale devi aspettarti più freddezza.
Darmian: 5
Lo spavaldo incursore della partita contro gli inglesi s'è smarrito e di fatto non ha lasciato traccia di sé in campo. Nella ripresa non lo vedi mai tentare di proporsi e in inferiorità numerica si può capire. Meno si comprende nel primo tempo quando le opportunità c'erano, soprattutto per la buona vena di Verratti. Forse la verità, come spesso nel calcio accade, è semplice. Una squadra contratta, timorosa ovvero il rovescio di quella vista contro gli inglesi, gli fa perdere la sua dote migliore, l'incursione veloce sulla fascia.
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