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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2014 alle ore 14:10.
L'ultima modifica è del 29 giugno 2014 alle ore 15:22.
RIO DE JANEIRO - Il risveglio è stato placido, dopo un sonno profondo e ristoratore, quello di chi sa d'aver scampato una bella paura,e molti guai che si sarebbe portata dietro. A vederla dalla collina di Santa Teresa, Rio – che è il vero cuore di questo Mondiale – è un paradiso amaro che si distende verso l'Oceano. Da qui le favelas quasi solo s'intuiscono, ma ieri erano ben visibili sullo sfondo di un Maracanà illuminato a giorno per applaudire la Colombia,che ha matato un Uruguay poco "incisivo" (e ogni riferimento all'assenza di Dracula Suarez non è puramente casuale), ma orgoglioso e battagliero (ne avessimo avuto noi, la metà di quella "garra", allora forse saremmo ancora nell'amena Mangaratiba a disquisire di fuorigioco, piedi buoni e umidità…).
Il Brasile tira un sospiro di sollievo e celebra il suo eroe, Julio Cesar, portiere rinato dalle ceneri del Triplete interista e da un Mondiale,quello sudafricano, bruciato proprio a partire da un suo errore, da condividere a metà con un altro reduce del nostro campionato, quel Felipe Melo poi passato a macinare chilometri e randellate sul Bosforo, con la maglia del Galatasaray. Storia ormai sbiadita, anzi archiviata dai balzi prodigiosi che hanno permesso ai guanti di Julio Cesar di respingere i penalty di altri due "italiani", Pinilla ed Alexis Sanchez, prima che Jara (ieri non era proprio la sua giornata…) stampasse sul palo il rigore decisivo per l'eliminazione del Cile.
Nel dopogara Felipao Scolari (chissà come avrebbe reagito all'uscita dal Mondiale lui, che un Europeo in casa, nella Lisbona del "suo" Portogallo, se l'era visto sfuggire proprio in finale, dieci anni fa, contro la Grecia dei miracoli…) ha aperto l'ombrello sui suoi ragazzi e attaccato l'arbitro Webb (invece perfetto: voto 8). Attore consumato, Felipao,che ha così cominciato subito a togliere dalla mente e dal cuore dei suoi il dubbio atroce incuneatosi in quasi tre ore di battaglia con i cileni: questo Brasile può vincere il Mondiale?
La risposta è dietro l'angolo, visto che il 4 luglio alle 17 locali a Fortaleza davanti ai verdeoro si pareranno i cafeteros colombiani finora, insieme all'Olanda, la squadra più eccitante vista in questi Mondiali, e con la stellina (classe 1991) James Rodriguez che dopo aver consumato la panchina al Monaco sotto la gestione-Ranieri è ora diventato protagonista della Coppa, con i suoi 5 gol in 4 gare (finora l'unico sempre a segno in tutte le partite giocate).
Partita che però, forse, per il Brasile potrebbe essere per paradosso più "facile", perché gli uomini di Pekerman molto producono, ma qualcosa anche concedono (si vedano i tre interventi decisivi del portiere Mejia ieri al Maracanà). Chiaro poi che se la miscela che sapranno produrre sarà della qualità abituale, la Seleçao rischia di brutto, perché tra Cuadrado (sempre più lontano dalla Fiorentina..), Jackson Martinez,Gutierrez, Zuniga, Armero e compagnia bella la qualità è davvero tanta, e dietro il "vecchio"capitan Yepes e il milanista Zapata fanno buona guardia.
Intanto però il duello tra "Calamity" (visto che il pallone gli si accuccia docile sul piede e davvero è difficile poi staccarglielo via, ma anche per la furia con cui si abbatte sugli avversari) James e Neymar sarà una delle cose più belle del Mondiale.
Intanto, sempre la torrida Fortaleza sarà oggi teatro della sfida intrigante tra il miglior attacco del torneo (l'Olanda) e la miglior difesa (il Messico). Davvero curioso vedere cosa ne sarà dell' Arancia Meccanica alle 13 locali, con 32 gradi,l'80% di umidità e il manto erboso del Castelao che si preannuncia in pessimo stato. Van Gaal ha già parlato di possibili allucinazioni per i giocatori, in quelle condizioni, preannunciato che chiederà alla Fifa i timeout. Ma – come ben sappiamo noi – un conto è chiedere, altra cosa è ottenere…Il rischio è di esser costretti ad assaggiare l'arancia bollita, frutto insipido della Coppa asservita alle tv, rimanendo poi col dubbio che fossimo stati disposti a vederci un Mondiale in terza serata, noi europei avremmo potuto vedere tutto un altro calcio, tutta un'altra Coppa…
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