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Questo articolo è stato pubblicato il 01 luglio 2014 alle ore 07:39.
L'ultima modifica è del 01 luglio 2014 alle ore 07:46.

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Nel Mondiale in cui nessuno ci ha ancora convinto del tutto, scompaiono le ultime due squadre africane, Algeria e Nigeria, cancellate rispettivamente da Germania e Francia che si incontreranno nello scontro diretto ai quarti di finale. Ma né Algeria né Nigeria regalano nulla. I tedeschi di Lowe devono sudare sette camicie per 120' per spezzare l'incantesimo dello 0-0 che si registra alla fine dei tempi regolamentari, la Francia soffre un tempo poi esce alla distanza, e si risparmia la coda con due gol nella ripresa.

Gli eroi di Germania sono Schurrle e Ozil poi. Ma prima del fischio finale c'è ancora tempo per un ultimo brivido, il gol africano di Djabou che fissa il punteggio definitivo sul 2-1. E' una Germania schiacciasassi da metà campo in su che però, un po' come tutte le grandi, pecca in qualità difensiva, soprattutto senza l'infortunato Hummels. . Basti dire che un giocatore come Mustafi, che fatica ad uscire dall'anonimato in Italia nella Sampdoria, gioca titolare dal primo minuto. E infatti è uno dei giocatori che maggiormente patiscono la prima frizzante mezz'ora dell'Algeria ottimamente schierata da Halilhodzic che chiede ai suoi e ottiene un pressing alto e a tratti asfissiante, che spezza la manovra tedesca inibendo l'iniziativa dei centrocampisti e una grande intensità sul piano fisico e della corsa. Non solo. L'iniziativa è fertile e dove non arrivano i macchinosi panzer della retroguardia, arriva Neuer , costretto a tratti a fare il libero oltre che il portiere. Para con le mani e con i piedi, come in occasione dell'incursione in contropiede di Slimani che è solo il preludio di una serie di attacchi algerini. E' sempre Slimani ad illudere il pubblico algerino con un gol che viene giustamente annullato per fuorigioco. La Germania subisce ma l'esperienza insegna che non si possono reggere certi ritmi per tutta la partita, e comincia a carburare quando la manovra algerina cala di intensità. Primi vagiti tedeschi sul ma lo 0-0 non si schioda . Rais si supera e salva momentaneamente con il doppio salvataggio sulla conclusione di Kroos e sul prosieguo dell'azione anche sulla conclusione i Gotze.

La musica cambia subito, all'inizio dei supplementari. Passano un paio di minuti e Muller mette in mezzo un pallone che Schuerrle scaraventa in rete un po' fortunosamente col tacco per l'1-0. L'Algeria non vuole arrendersi neppure sul raddoppio di Ozil, che si avventa su un pallone respinto da un difensore sulla linea di porta. Djabou riapre al gara nel recupero ma non c'è più tempo per cambiare la storia. La Germania raggiunge ai quarti la Francia che nel pomeriggio ha eliminato con meno batticuore la Nigeria. Soffrono anche gli uomini di Deschamps, sì, per buona parte di una gara che viene però ribaltata completamente in una ventina di minuti di altissimo livello. Le super aquile resistono finchè il ct francese non opta per la mossa tattica di spostare Benzema nel ruolo di prima punta. Poi non ce n'è più. Onore comunque anche alla Nigeria che si propone con una squadra votata all'attacco che riesce a scalfire le granitiche certezze del 4-3-3 di Deshamps. Emenikesegna anche un gol ma il direttore di gara annulla per offside e la Francia si sveglia cercando per lo meno di pungere in contropiede. Attaccano entrambe le squadre ma è ancora Emenike a chiamare in causa Lloris prima dell'intervallo, mentre al rientro costretto a mettere una pezza su Odemwingie. La panchina nigeriana però non è all'altezza dei titolari che con il susseguirsi dei cambi la squadra perde potenza rinfrancando i francesi che cominciano a creare occasioni pericolose. Succede di tutto: un salvataggio sulla linea di Moses e una traversa di Cabaye sono il preludio dei due gol. Prima Pogba di testa poi Yobo con un'autorete nel tentativo di anticipare Griezmann. E' fatta, e adesso sotto con i cugini tedeschi.

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