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Questo articolo è stato pubblicato il 05 gennaio 2015 alle ore 09:49.
L'ultima modifica è del 05 gennaio 2015 alle ore 14:02.
È stato un 2014 d'oro per le polizze sulla vita. Stando agli ultimi dati diffusi da Ania (l'Associazione nazionale per le imprese assicuratrici) e aggiornati a fine ottobre, nei primi 10 mesi dell'anno la nuova produzione vita, in termini di premi raccolti nelle Penisola dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di imprese extra Ue, si è attestata a 76,9 miliardi di euro, con una crescita del 49% rispetto alla fine dello scorso anno.
«Questo andamento fa seguito a una presa di coscienza da parte dei cittadini della necessaria pianificazione patrimoniale attraverso l'utilizzo di strumenti come la polizza vita - spiega Lorenzo Stipulante, country manager per l'Italia di Farad International -. Ormai i risparmiatori hanno una migliore consapevolezza di questi strumenti e di come utilizzarli nella pianificazione patrimoniale. Inoltre, anche l'inasprimento delle tasse sui rendimenti finanziari al 26% ha contributo al buon andamento della raccolta 2014. Ricordiamo su questo tema che le polizze vita beneficiano di un differimento della tassazione in questione».
È boom per i contratti a capitalizzazione
Guardando lo spaccato per singolo ramo, ovvero per area di rischio, sebbene il 75% della raccolta vita sia stato realizzato sul Ramo I (sono le assicurazioni sulla durata della vita umana), l'incremento maggiore è attribuibile alle polizze di ramo V, quelle cioè di pura capitalizzazione (sono contratti in cui la prestazione dovuta dalla Compagnia non dipende dal verificarsi di eventi attinenti alla vita dell'assicurato), che hanno raccolto premi per 2,9 miliardi, il 109% in più rispetto a dicembre 2013. Seguono le polizze di Ramo III (unit linked e index linked), con 16,4 miliardi di nuova produzione (+48,1), e quelle di Ramo I, con premi contabilizzati per 57,8 miliardi (+47,3%).
Le previsioni sul 2015
«Se questo anno la raccolta sul Ramo I e V si assesterà sui 60 miliardi circa, ci aspettiamo che il settore arrivi a circa 70 miliardi l'anno prossimo - continua Stipulante -. Nello stesso modo, nel settore unit linked (Ramo III, ndr) ci aspettiamo nel 2015 una crescita maggiore, circa il 20% rispetto al 2014, con la raccolta che potrebbe raggiungere i 23 miliardi». Il peso del Ramo III sulla produzione totale, quindi, dovrebbe crescere a circa il 32%, contro il 68% del Ramo I. «Ci sono diversi elementi strutturali a favore della crescita del settore – fa notare l'esperto di Farad International - come la presa di coscienza di una necessaria pianificazione o ancora l'aspetto fiscale. Inoltre, non bisogna dimenticarsi che la nostra popolazione continua a invecchiare e le esigenze di pianificazione patrimoniale vita e previdenziale si fanno sempre più evidenti».
Effetto Voluntary Disclosure
Un ulteriore elemento che secondo Farad farà da traino per le polizze vita è rappresentato dalla nuova normativa sul rientro dei capitali detenuti all'estero, la cosiddetta Voluntary Disclosure. In effetti, come durante i precedenti scudi, l'emersione di nuovi patrimoni aumenta la base di capitali potenzialmente interessati a una pianificazione patrimoniale. Farad stima a circa 200 miliardi i capitali detenuti illecitamente all'estero. «Ci attendiamo, quindi, una forte spinta nella raccolta proveniente da queste operazioni», conclude Stipulante.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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