Economia

Dossier La beffa a "Coppino" firmata Bugno

  • Abbonati
  • Accedi
Dossier | N. 93 articoliIn bici sulle dighe

La beffa a "Coppino" firmata Bugno

Sono 27 anni fa, eppure sembra ieri: era il Giro d'Italia del 1991, quello di Franco Chioccioli, lo scalatore toscano soprannominato "Coppino" per la somiglianza fisica con il leggendario Fausto e, in quella stagione, anche per i ripetuti trionfi in salita. Chioccioli non solo dominò la classifica generale, ma vinse all'Aprica (nella tappa che portò la corsa rosa per la prima volta sul Mortirolo), sul Pordoi con una fuga solitaria e infine la durissima cronometro dell'Oltrepò.

Ebbene, quel Giro per Chioccioli iniziò con una piccola beffa, proprio in Sardegna, nella seconda tappa da Olbia a Sassari di 127 km, dove venne battuto in volata da Gianni Bugno. Il toscano, certo della vittoria, alzò le braccia prima del tempo e venne battuto con un colpo di reni dal fuoriclasse brianzolo che –macinando il solito rapportone spaccagambe – lo aveva rimontato passando accanto alle transenne; terzo giunse il russo Vladimir Poulnikov. Chioccoli, tuttavia, grazie all'abbuono indossò la maglia rosa: non l'avrebbe più mollata, eccetto che in una tappa, fino a Milano. Bugno, che aveva conquistato il Giro l'anno prima da dominatore, terminò quarto a sette minuti e mezzo da Chioccioli con il podio completato da Claudio Chiappucci e Massimiliano Lelli.

Bugno si sarebbe rifatto al Tour de France, il primo dell'era di Miguel Indurain, arrivando secondo in classifica generale e conquistando la tappa dell'Alpe d'Huez, anche se il vero capolavoro l'avrebbe realizzato a fine agosto nel Mondiale di Stoccarda. Bugno scremò il gruppo dei migliori e dominò la volata finale: certo della vittoria, alzò però le mani troppo presto dal manubrio per esultare. Proprio come aveva fatto Chioccioli a Sassari. Però, in fin dei conti, il monzese aveva fatto giusti i conti perchè l'olandese Steven Rooks gli arrivò dietro di qualche centimetro. Bugno, nel 1992, avrebbe bissato il trionfo iridato vincendo a Benidorm dopo una stagione a dir poco travagliata.

© Riproduzione riservata