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Dossier Quell’abbazia benedettina cara a Carlo Magno

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Dossier | N. 93 articoliIn bici sulle dighe

Quell’abbazia benedettina cara a Carlo Magno

La data chiave è il 787 dopo Cristo, quando Carlo Magno  - ovvero il Re dei Longobardi e il primo Imperatore del Sacro Romano Impero – pose l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno sotto la sua diretta protezione. Il sovrano, raccontano i libri di storia, emanò un privilegio contenente esenzioni fiscali e giudiziarie e l’autorizzazione alla comunità ad eleggere il proprio abate senza alcuna interferenza da parte di altre autorità ecclesiastiche. In sostanza, il Monastero benedettino – che si trovava a meno di un chilometro dalle sorgenti del Volturno -veniva riconosciuto come uno tra i più importanti d’Europa, anche per la posizione strategica visto che era al confine tra il principato longobardo di Benevento e le terre conquistate dai Franchi.

Insomma, c’è stato un momento, nel Medioevo, in cui San Vincenzo al Volturno era tra i centri religiosi più importanti d’Europa. La fondazione del Monastero risalirebbe all’inizio dell’VIII secolo e sarebbe dovuta a tre nobili beneventani, Paldo, Taso e Tato, e alla loro ricerca di un luogo in cui dedicarsi alla vita ascetica.  Dopo il riconoscimento di Carlo Magno, l’abbazia visse un momento di grande difficoltà nella seconda metà del IX secolo a causa dei movimenti dei Saraceni che culminarono con l’attacco dell’881, conclusosi con un incendio che danneggiò gravemente la struttura. I monaci si sarebbero così rifugiati presso i principi longobardi di Capua mentre la ricostruzione del monastero sarebbero arrivata solo alla fine del X secolo con l’aiuto degli imperatori tedeschi, Ottone II e Ottone III. 

Da allora sono passati diversi secoli e la Seconda Guerra Mondiale, che ha colpito duramente l’Italia del Centro (nonché la nota Abbazia di Cassino) ha contribuito a distruggere diversi ruderi del Monastero di San Vincenzo. Tuttavia, ne è stato costruito uno nuovo che oggi accoglie una ulteriore comunità benedettina e si accinge ad aprire un altro capitolo della ricca e movimentata storia di San Vincenzo al Volturno.

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