Dopo avere ottenuto la denominazione Igp per il farro e la farina di neccio, la Garfagnana punta a conquistarla anche su un pesce la cui presenza è ricca nei corsi d'acqua dell'intera valle: la trota. La cucina di questa zona è tradizionalmente semplice ma anche sostanziosa anche perchè i ritmi della vita di un tempo non lasciavano spazio a ricette elaborate. Il segreto? Prodotti genuini e di grande qualità che riscuotono grande successo anche oggi. Un esempio? Proprio la trota, di cui in Garfagnana stanno prendendo piede anche diversi allevamenti.
La ricetta: Trota al vino rosso e funghi
Gli ingredienti (4 persone): 1 chilo di filetti di trota, una cipolla, prezzemolo, spicchio d’aglio, 50 grammi di burro, 200 grammi di funghi porcini, sale, pepe, un bicchiere di vino rosso, farina.
Pulite i funghi e tagliateli sottili. Mettete in un tegame la cipolla tritata e lo spicchio di aglio, facendoli soffriggere nel burro a fuoco lento. A questo punto aggiungete i filetti di trota infarinati e lasciateli cuocere per qualche minuto da entrambi i lati; poi aggiungete i funghi tagliati a fettine piuttosto sottili e il vino rosso. Appena inizia a evaporare, coprite il tegame, abbassate la fiamma e fate cuocere per circa 15 minuti, bagnando, se è il caso, con altro vino.
La prelibatezza: In Garfagnana e in una parte della Valle del Serchio è tuttora viva la tradizione del pane di patate, chiamato anche “garfagnino”: una variante ingentilita di un pane di mistura diffuso un tempo in tutta l’Europa continentale. Le grandi pagnotte di uno o due chili, tagliate a fette, sono ottime abbinate ai salumi della Garfagnana: biroldo, mondiola, lardo e pancetta.
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