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Questo articolo è stato pubblicato il 13 ottobre 2013 alle ore 16:47.
L'ultima modifica è del 13 ottobre 2013 alle ore 17:35.

Chissà chi tra John Maynard Keynes (favorevole al capitalismo ma con lo Stato in panchina pronto a intervenire per correggere le distorsioni dei mercati) e Friedrich Von Hayek (lo Stato deve essere ridotto al lumicino perché i mercati se lasciati da soli sono efficienti) sarebbe contento nel conoscere l'ultima trovata che arriva dalla piccola Svizzera. Dal 2014 entrerà nei 26 cantoni del Paese elvetico una riforma che promette di far discutere anche altrove. Dal prossimo gennaio partirà il prelievo forzoso dell'1% sui redditi superiori a 250mila euro. L'obiettivo è cercare di rifinanziare il fondo che funge da ammortizzare per i disoccupati che in questo momento naviga a vista, con un buco da 4 miliardi.
Il Governo punta a riportare i conti in ordine del fondo assicurativo a tutela dei "senza lavoro" nel giro dei prossimi 15 anni. E per questo chiede una mano ai ricchi. Una politica opposta al trickle-down (mettere i ricchi nelle condizioni di fare più utili perché poi questi a cascata arriveranno anche ai più poveri) tipica dell'impostazione economica neo-liberale.
Il fondo assicurativo ha incrementato il passivo negli ultimi anni, complice l'aumento del tasso di disoccupazione che attualmente viaggia al 3%. Un tasso straordinariamente basso se confrontato con il 12% italiano ed europeo ma oltre tre volte superiore rispetto al tasso a cui gli svizzeri sono stati abituati prima della crisi degli anni '90 (inferiore all'1%). Dopodiché ha raggiunto il record al 5,7% (1997). È poi tornato a scendere vigorosamente abbassandosi fino all'1,7% a gennaio del 2001 per avere due picchi al 4% (nel 2004 e nel 2010) fino ad assestarsi in area 3%. In ogni caso, per quanto possa sembrare un tasso paradisiaco per molti Stati, il numero dei disoccupati in Svizzera negli ultimi anni è stato più alto di quanto previsto creando un buco al fondo. E adesso lo Stato chiede una mano ai ricchi per riportare i conti in ordine e, allo stesso tempo, garantire la pace sociale.
Tornando al primo quesito, se siete indecisi tra Keynes e Von Hayek pensate a Robin Hood. Lui sì che sarebbe contento nel leggere notizie del genere.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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