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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2011 alle ore 18:09.

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Aurora BorealeAurora Boreale

Mese fantastico questo gennaio 2011 per una caccia molto avvincente e particolare: quella alle aurore boreali. Grazie a particolari condizioni del "clima" nello spazio fra sole e terra le aurore sono particolarmente frequenti e belle in tutta la zona attorno al circolo polare artico: Svezia, Norvegia, Finlandia, Russia, Canada, Alaska. In queste regioni poco o per nulla abitate appassionati di questo particolare genere di fotografia spendono ore e ore al gelo cercando di cogliere il meglio di questo etereo e quasi impalpabile fenomeno.

Le prede di questa particolare e gelida caccia sono però immagini bellissime, come quelle scelte a corredo di questo articolo, tutte del gennaio 2011, scattate fra Norvegia, Svezia e Nord della Russia.
Le aurore appaiono in genere come nastri variamente colorati, quasi sempre fluttuanti, nell'alta atmosfera, da 70 ai 100 chilometri sopra il suolo. Ovviamente per vederlie occorre essere in una zona sufficientemente "scura", non certamente in una città troppo abitata ed illuminata.

Le aurore, boreali se al Nord del pianeta e australi se al Sud, sono dovute alle particelle del vento solare. La nostra stella infatti emette, oltre alla luce che noi vediamo, radiazioni di molte altre frequenze e particelle, elettroni in particolare. Sono questi in particolare che vengono "scagliati" come un vento verso il sistema solare tutto. Ora, per fortuna, la terra ha un campo magnetico piuttosto debole ma sufficiente a formare attorno al nostro pianeta una difesa da queste particelle. Possiamo immaginare che al centro della terra ci sia un enorme calamita che crea il consueto campo magnetico a strati, come quelli di una cipolla. Per la verità quello terrestre è veramente modesto, circa un centesimo di quello creato dal nostro frigorifero di casa quando è in funzione, ma sufficiente per farci da scudo, come detto. Infatti le particelle che arrivano dal sole vengono convogliate lungo uno degli "strati" del campo magnetico terrestre e vanno oltre il nostro pianeta.

A volte, a seconda dell'intensità del vento solare e della posizione reciproca di sole e terra, molte particelle possono essere sì deviate, ma riuscire ad entrare ai poli terrestri, dove il campo magnetico è più debole. È in questo modo che si formano le aurore, nel nostro caso boreali. Le particelle incontrano gli atomi dell'atmosfera alta e, urtandoli, cedono loro energia. Questi , per un principio di natura, appena possono si liberano dell'energia in più ricevuta, che li rende instabili, e lo fanno emettendo luce che vediamo durante le aurore. Perché di colore diverso? Semplice, perché dipende dall'atomo interessato. È nostra normale esperienza vedere come lampadine a gas o filamento, di tipo diverso, diano una luce differente. In effetti il colore è una misura dell'energia di cui l'atomo o molecola si liberano.

Ma lasciamo le spiegazioni per tornare alla bellezza del fenomeno, che si vede bene oggi anche dallo spazio, come in questa immagine presa dalla stazione internazionale, a 350 chilometri idi altezza.

Le aurore non sono un fenomeno solo terrestre, ma possono capitare, con modalità simili, in tutti i pianeti con atmosfera o gassosi del sistema solare. Qui vediamo ad esempio, in azzurro, un'aurora al Polo Nord di Saturno, ripresa dal Telescopio Spaziale Hubble.
Raramente la visione di aurore boreali si estende addirittura fino alle nostre Alpi. Beato chi riesce a godersi questo spettacolo senza andare in Siberia!
Il filmato della Nasa, mostra il formarsi di aurore nella zona di Tromlo, Norvegia.

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