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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2011 alle ore 10:50.

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Nokia E7, ecco come va il nuovo supersmartphoneNokia E7, ecco come va il nuovo supersmartphone

È l'ultimo di una stirpe. Sì, perché il nuovissimo Nokia E7 in vedita da oggi è da una parte l'erede del leggendario Communicator che 15 anni fa rivoluzionò il concetto di comunicazioni mobili e di computing ultraportatile, dall'altra rappresenta, con tutta probabilità, l'ultimo esempio di super smartphone basato sullo storico sistema operativo Symbian, giunto al capolinea su questa fascia di dispositivi. E questo in virtù dell'accordo (da doppio salto mortale) siglato con Microsoft che porterà Windows Phone a bordo degli smartphone dal colosso finlandese.

L'E7, nella fattispecie, sfrutta al pari dell'N8, Symbian^3, l'ultima edizione del sistema operativo. E a dire il vero appare parecchio migliorato rispetto alle precedenti edizioni e ben più adatto a "motorizzare" uno smartphone moderno. Non è divertente come Android, è più rigido, ma è comodo da usarsi e gli utenti Nokia si trovano subito a loro agio perché le funzioni sono esattamente dove ci si attende che siano. Symbian in questa area di mercato ha concluso però la sua carriera, Nokia e il suo Ceo Stephen Elop hanno dimostrato di non crederci più, ma i futuri smartphone dovranno essere progettati tenendo conto che milioni e milioni di utenti potrebbero non gradire un cambio radicale di interfaccia. Va anche detto che questo dispositivo giunge con un certo ritardo, ma non nasce vecchio. Prima di vedere i Nokia con Windows Phone bisognerà attendere molto, un anno e forse più e per quel tempo, l'E7 sarà già vecchiotto di suo, così come tanti altri gioiellini in vetrina in questi giorni. L'elettronica viaggia più veloce dei tempi d'esecuzione degli accordi tra multinazionali.

Nell'approcciare l'E7 bisogna sgombrare subito il campo da possibili fraintendimenti. Non si tratta di un concorrerete dell'iPhone o di altri device, su base Android o Windows Phone, votati all'intrattenimento mobile e a giocare con le apps. Non che questo non sia possibile con il Nokia (anzi) ma la sua vocazione è business: è pensato per il lavoro e per rendere agevole la posta elettronica. È un grosso smartphone touch con tastiera Qwerty estraibile ben celata sotto la sezione di carrozzeria che ospita l'ampio display Amoled da 4 pollici multitouch. Chiuso assomiglia all'N8, aperto è quasi un mini netbook. Del resto la tastiera è nel Dna di quel concetto di Communicator. Si raffronta con dispositivi come l'Htc Desire Z, anch'esso con tastiera estesa estraibile e la vocazione aziendale è confermata anche da elementi software quali la suite QuickOffice per la produttività individuale con tanto di editor di testi, foglio elettronico e programma per le presentazioni compatibili con Microsoft e dunque con Word, Excel e Power Point. Ma non solo ha un file manager che funziona bene ed è pronto per integrarsi nelle reti e nei sistemi di messaggistica delle imprese. Infatti, è compatibile con le Vpn di Cisco e Juniper e dialoga con le soluzioni Microsoft. Insomma l'E7 è un animale da lavoro, ma sarebbe riduttivo confinarlo in questo ambito. È votato al social networking mobile e può essere arricchito con le tante apps che ora – finalmente popolano – l'Ovi Store.

Non disdegna l'audio e il video. Il display Amoled permette di vedere film (rippati anche in proprio da Blu-ray) con grande qualità e non serve caricare canzoni e video nella memoria del dispositivo. Basta, infatti, una chiavetta Usb: l'E7 ha l'Usb on-the-go e cosi è possibile leggere file di ogni tipo collegando un flash drive esterno. I file possono essere, manipolati, trasferiti, gestiti e a loro volta riversati. Come con un Pc. Questa funzione è davvero comodissima. Se il display non basta, l'E7 si collega a un flat tv via Hdmi. Pochi lo fanno.

L'E7, che non offre anche lo slot MicroSd, è agli antipodi dei mondi chiusi. Infine il livello costruttivo. È una macchina realizzata con molta cura e robusta, le due porzioni che si aprono a scatto non esibiscono giochi e i materiali sono curati. E la tastiera, fisica, è confortevole, molto più pratica di quelle virtuale quando bisogna scrivere a lungo.

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