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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2011 alle ore 17:32.

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Così ci tagliano fuori. Questa è la frase che qualcuno dei competitor di Apple potrebbe mormorare dopo aver assistito all'annuncio "wow" di Steve Jobs. L'iPad 2 arriva più potente, con architettura dual core e ingombro ridotto, con le due tanto agognate fotocamere, e con un prezzo più aggressivo di chi ha tutto da conquistarsi nel mercato tablet. Un segmento che rischia di rimanere stabilmente monopolizzato dai prodotti della Mela morsicata, a oggi pari a oltre il 90% del mercato. Non solo, la seconda generazione della tavoletta multimediale arriverà prima dei rivali con Android 3.0.

L'iPad 2 brucia la concorrenza sul prezzo. La sfida per Android 3.0 e i tablet in arrivo.

Ma come? L'industria attende segnali dagli storici produttori di computer, colpevolmente latenti sul segmento tablet, e il debutto dei modelli proposti da chi ha esperienza nel mercato telefonia. Che dovrebbero arrivare entro aprile: ma il 25 marzo sarà in commercio, a partire da 499 euro, l'iPad 2. Tutti gli altri, i fantastici oggetti visti al Mobile World Congress di Barcellona con Android 3.0 e processori dual core, 3D, ampi schermi e funzioni avanzate, costeranno mediamente di più.

Per i device di punta si parla di prezzi compresi tra 600 e 800 euro. Sono prodotti premium, si dirà, ma l'iPad, con tutto quel che smuove all'interno della pancia e della testa, costa meno. La "vecchia" versione aggredisce il portafogli con 379 euro: se non si vuole l'ultimo modello, va benissimo pure questo. Anche perché, velocità e fotocamere a parte, fa tutto quel che deve, e anche egregiamente. Gli altri devono affilare le armi. Chi ha studiato un modo per rintuzzare l'iPad, deve fare ora i conti con un Apple molto agguerrita. Così tanto agguerrita da ricordare l'aggressiva battaglia di prezzi e caratteristiche attuata con l'iPod e che l'ha portata ad avere una posizione dominante nel mercato degli Mp3 e della distribuzione di musica in digitale.

C'è tutto nella frase di Steve Jobs quando sostiene che bisogna migliorarsi per non lasciare posto alla concorrenza. Android 3.0 è un ottimo sistema operativo, che ha molto da dire sul fronte tablet ma arriva con tutto il rodaggio ancora da fare e con un ecosistema da creare. L'iPad vive su una fortissima dote di applicazioni, su un brand forte e su una facilità d'uso invidiabile. Oltre a vantare un time to market che non lascia scampo: deprezzamento immediato del modello finora disponibile; disponibilità della nuova versione tra tre settimane. Gli altri possono solo prendere atto, attendere la commercializzazione dei loro tablet e cercare di abbassare per quanto possibile il prezzo stimato prima dell'iPad 2.

Magari facendosi aiutare dagli operatori come proposizione e segmentazione dell'offerta. E poi non marcare a uomo Apple. Verosimilmente l'azienda di Cupertino continuerà ad avere lo stesso margine di oggi. Bisogna ampliare questo segmento: anche supponendo che l'iPad (1 o 2 poco importa) non abbia all'infinito il 90% del mercato, è impossibile che una dozzina di produttori si spartiscano una quota complessiva, volendo essere ottimisti, compresa tra il 10 e il 20 per cento del segmento. Android, così come WebOS, MeeGo e gli altri, devono slegarsi dal confronto diretto con l'iPad, cercando funzioni e proposte differenti e amplificando la domanda potenziale. Cambiano il mercato di riferimento, quindi non come competitor ma sotto un'altra luce, le regole cambiano, gli spazi si allargano e le opportunità aumentano.

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