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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2011 alle ore 17:33.

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Apple rilancia con l'iPad 2, mentre il mercato si anima con diversi modelli concorrenti. Abbiamo chiesto a esperti e imprenditori del settore quale impatto potrà avere il nuovo tablet sull'industria della tecnologia mobile e dei contenuti, editoria compresa.

Luca Sofri, direttore de Il Post

"Fino a oggi ci siamo chiesti cosa siano davvero i tablet. Un computer portatile senza coperchio? Un iPhone più grande? Ieri Steve Jobs presentando l'iPad 2 ha parlato di un nuovo modo di pensare il computer: il mondo post-pc. La direzione può essere questa. Apple non ha inventato i tablet, ma ha realizzato un prodotto efficace. Così come non ha inventato i lettori Mp3 o gli smartphone. L'iPad è stato raccontato come oggetto per leggere libri e giornali. Per ora questo si è dimostrato un teorema con un respiro breve. Ha avvicinato alla tecnologia molti utenti tradizionalmente estranei, ma l'idea che avrebbe salvato i giornali si sta sgonfiando. Il tentativo iniziale è stato quello di replicare sul tablet i giornali di carta, poi sono arrivati esperimenti studiati per la specificità del mezzo, come la Vita Nova di Nòva24, ora è interessante osservare come andrà l'esperimento del Daily di Murdoch. E' difficile fare previsioni sul futuro dell'editoria: basta leggere quelle avanzate solo un paio di anni fa per sorridere. Sono portato a ipotizzare la convivenza tra diverse forme. Sull'iPad 2 ho visto una reazione molto positiva in ambiti che non sono il mio: l'arrivo di GarageBand e iMovie, per la musica e i video, suscita molta curiosità".

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