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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2011 alle ore 06:51.

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È PRESENTE SU QUORA L'IMPRENDITORE Marc Andreessen, INVENTORE DI MOSAIC, IL PRIMO BROWSER AMPIAMENTE UTILIZZATO, E INVESTITORE IN START-UP
Facebook ha mostrato il valore del grafo sociale, cioè dell'insieme delle connessioni tra le persone attraverso il social network, simile alla rubrica dei contatti di un cellulare. I microblog di Twitter hanno aperto la strada al grafo di interessi: gli iscritti seguono gli aggiornamenti per ricevere, ad esempio, notizie utili alla loro attività professionale. Oggi alcuni social network di terza generazione, come Quora e il nuovissimo Ted Conversations, uniscono il grafo sociale al grafo degli interessi in un'unica piattaforma. Persone e argomenti.
Quora è un social network dove le domande degli utenti generano discussioni, commenti e segnalazioni di link. Lanciato da due ex manager di Facebook, Adam d'Angelo e Charlie Cheever, è diventato in poco tempo un luogo frequentato da sviluppatori software, webdesigner e appassionati di tecnologia. Richiama l'attenzione di pionieri del web e imprenditori, come Marc Andreessen, inventore del primo browser e investitore in start-up. La qualità delle discussioni è incentivata dal design delle relazioni sociali, che assicura un contesto adatto all'approfondimento. «Facebook connette una prima cerchia di persone intime, poi amici e parenti. Quora riguarda una sfera più esterna, quella degli interessi, come avviene con Twitter. È uno spazio per lo scambio professionale di informazioni, dove chi fa una domanda o risponde sa che può parlare con persone competenti e modula il suo discorso di conseguenza», sottolinea Stefana Broadbent, antropologa dello University College di Londra.
Ai meccanismi d'interazione si affiancano altre scelte di design. Quora è accessibile su invito: non permette l'ingresso a chiunque. Gli iscritti costruiscono un profilo personale (un'immagine e una breve biografia) e per pubblicare un quesito la prima volta bisogna superare un breve test e dimostrare di aver capito le regole della community: è una misura che riduce lo spam e affermazioni fuori luogo. Gli iscritti possono seguire gli argomenti di loro interesse attraverso canali specializzati, identificati da tag (per esempio «venture capital», «silicon valley», «apple»), come avviene con i profili di Twitter: ricevono aggiornamenti in tempo reale sulle risposte alle domande, e possono votare la qualità degli interventi. In questo modo, la collaborazione online riduce il sovraccarico informativo: nei microblog, invece, le parole scorrono sullo schermo ed è più difficile sviluppare una conversazione professionale. «Chi partecipa a Quora ritrova gli argomenti con più facilità rispetto ai brevi messaggi di Twitter. Può vedere i dialoghi precedenti e iniziare discussioni su temi specialistici», osserva Broadbent, autrice del libro «Intimité au travail» che sarà pubblicato a breve anche in inglese. Finora, però, i discorsi su Quora riguardano soprattutto internet e le telecomunicazioni: ha coinvolto un pubblico di appassionati in argomenti di tecnologia.
Nel frattempo altri spazi diventano terreno fertile per dibattiti di qualità. Ted Conversations, ad esempio, è online da poche settimane. Il social network connette il pubblico del web con chi ha raccontato la sua esperienza sul palcoscenico di Ted: sulla piattaforma si ritrovano designer, neuroscienziati, ingegneri, musicisti, psicologi, biologi che in meno di quindici minuti hanno raccontato progetti e visioni, spesso a partire da esperienze personali. Il video del medico svedese Hans Rosling, per esempio, è rimbalzato su blog e siti d'informazione nel mondo: illustra, attraverso una visualizzazione innovativa di dati, l'evoluzione del rapporto fra sanità pubblica e prodotto interno lordo. Osserva Bruno Giussani, direttore delle conferenze Ted in Europa: «Abbiamo avvertito una domanda crescente di conversazioni globali e strutturate. Il sistema permette diversi tipi di discussione e brainstorming, aperti a tutti». A differenza di Quora, però, gli iscritti hanno più piattaforme per incontrarsi anche faccia a faccia, come la conferenza annuale a Long Beach in California, in corso dallo scorso 28 febbraio. Inoltre gli appassionati organizzano meeting locali sul territorio attraverso il circuito Ted: lo scambio di informazioni avviene anche fuori dagli spazi online. Gli argomenti superano i confini della tecnologia, toccando filosofia, antropologia, emozioni. La curiosità dei partecipanti resta un motore propulsivo fondamentale per la qualità degli interventi. La moderazione dei commenti è limitata soltanto a frasi fuori luogo. «Le risposte della comunità sono il primo incentivo a partecipare: ad esempio ponendo una domanda oppure esprimendo un'idea. Inoltre, un quesito interessante o un'idea provocatoria hanno più probabilità di suscitare risposte e commenti». Domande e idee pubblicate online hanno una durata massima di tempo, poi scompaiono dopo aver superato la soglia di giorni prefissati dall'autore. E i partecipanti hanno un punteggio (ted credits): è una sorta di indicatore che segnala in modo sintetico la reputazione degli iscritti.
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