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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2011 alle ore 20:47.

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Microsoft e Nokia, una "liason" da oltre un miliardo di dollariMicrosoft e Nokia, una "liason" da oltre un miliardo di dollari

Che il matrimonio fra Nokia e Microsoft sia un'unione di interessi e che dietro ci sia una sostanziosa dote in "regalo" alla prima da parte della seconda è noto. Si è parlato da subito o quasi di revenue sharing, di royalty, di un accordo i cui effetti (anche di natura finanziaria) si determineranno su molteplici piani.

Nessuna conferma ufficiale è mai però arrivata - dal giorno dell'evento londinese pre Mobile World Congress al cospetto degli analisti finanziari in cui Stephen Elop, il Ceo della casa finlandese, annunciò il sodalizio con il gigante di Redmond - circa l'entità della dote di cui sopra. Si parlava di alcuni miliardi di dollari e fu lo stesso Elop, a Barcellona, ad evidenziare come il "sacrificio" di Symbian fosse stato deciso di fronte a un ritorno economico assai tangibile. Grazie a Bloomberg, invece, si ha da ieri una fotografia più chiara degli estremi del deal dell'anno, come qualcuno l'ha prontamente definito. Il contratto non sarebbe ancora stato firmato perché mancano ancora alcuni dettagli, ma stando alle indiscrezioni riportate in Rete e attribuibili a fonti anonime vicine alle due aziende, Microsoft verserà nelle casse di Nokia, in cinque anni, oltre un miliardo di dollari per sviluppare e promuovere gli smartphone con a bordo il proprio sistema operativo. E inizierà a staccare assegni prima del debutto ufficiale – fine 2011, inizio 2012? – del primo Nokia Windows Phone.

Nokia, da parte propria, riconoscerà alla compagnia americana un fee per ogni copia di Windows Phone utilizzata sui propri terminali (in pratica una vera e propria licenza d'uso) e avrà la possibilità, come emerso chiaramente in sede di annuncio dell'accordo, di tagliare sensibilmente i costi per la ricerca e sviluppo. L'ultimo tassello dell'alleanza, che prevede per Microsoft la possibilità di utilizzare un numero imprecisato di brevetti Nokia e una strategia di marketing condivisa ancora tutta da delinearsi, riguarda le soluzioni Navteq e in particolar modo i servizi di geo-localizzazione e di mobile advertising su scala locale. Che saranno anch'essi un asset a disposizione della società guidata da Steve Ballmer.

Si tratta ora di capire se la strategia voluta da Elop porterà ai frutti sperati. Nokia, per il momento, paga dazio sui listini della Borsa (il valore del titolo è sceso di circa il 25% dall'11 febbraio a lunedi sera) e tale risultato conferma i dubbi che anti operatori del settore mostrano di avere circa la bontà dell'operazione Windows. Un sistema operativo, dicono i fieri oppositori del deal, che si presenta vecchio di sei mesi rispetto alle piattaforme concorrenti (Google Android e Apple iOs) e vanta solo pochi punti percentuali in fatto di quote di mercato. Eppure ci sono analisti convinti che il deal, così come confezionato, garantirà economie di scala a Microsoft e permetterà al primo produttore al mondo di cellulari di tagliare i costi - si calcola che la spesa in R&D per i terminali e relativi servizi verrà ridotta di un terzo nel 2011 e nel 2012 rispetto ai circa tre miliardi di euro investiti nel 2010 - per mantenere a livelli accettabili i margini di profitto.

Un accordo che potrebbe dunque, secondo i fautori dello stesso, generare benefici per entrambe le due società anche se gli azionisti non sono certo disposti a sottoscrivere uscite extra per alimentare il sodalizio. La questione riguarda in particolare Microsoft: la divisione mobile ha prodotto parecchie delusioni negli ultimi 18-24 mesi e il Ceo Ballmer non può non sentirsi sotto pressione per la carenza di risultati su questo fronte. Dalla sua può però esibire un bilancio che molti (da sempre) gli invidiano soprattutto alla voce utili ma è indubbio che negli smartphone la multinazionale americana ha raccolto pochissimo dagli investimenti miliardari profusi in questi anni. Il punto chiave della questione, osserva qualcuno, è nella necessità, per Microsoft, di creare le condizioni per crescere in un business strategico per le aziende hi-tech quale è quello del mobile, lato terminali e lato piattaforme e applicazioni. In altri termini, le tecnologie e i prodotti (Windows per pc, Office) che finora hanno consentito al colosso americano di produrre profitti enormi non hanno prospettive di crescita eclatanti, mentre smartphone, tablet, apps e mobile advertising sono accreditati di potenzialità di sviluppo incredibili. E nel business del mobile Microsoft non può rinunciare a cuor leggero a competerci. Windows Phone 7, in definitiva, è una scommessa – non certo solo tecnologica - che Ballmer deve assolutamente vincere e il matrimonio a caro prezzo con Nokia era probabilmente l'ultima, pregiatissima, carta da giocare.

In casa Nokia sperano che la mossa porti i benefici sperati per tutti e intanto è già partita l'opera di razionalizzazione delle proprie risorse software. Il framework Qt, sviluppato da Trolltech e acquistato nel gennaio 2008 per integrarlo nei suoi sistemi operativi Symbian e MeeGo, è stato venduto, sottoforma di licenze commerciali e servizi, a Digia, azienda finlandese che guarda allo sviluppo di questo ambiente multi-piattaforma per cellulari su scala internazionale, Usa in primis. Nokia manterrà la proprietà intellettuale di QT, utilizzato oggi da circa 3.500 aziende, ne ribadisce l'importanza sotto il profilo tecnologico ma ne cede la licenza d'uso e di vendita. Primo effetto del matrimonio con Microsoft?

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