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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2011 alle ore 16:58.

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(AFP Photo)(AFP Photo)

Intorno al tema dell'uso di Facebook in ufficio si aggregano interesse contrapposti. Da una parte l'esigenza puramente personale di poter rimanere in contatto con amici e parenti e, perché no, passare qualche tempo di svago tra un impegno e l'altro. A cui si contrappongono gli interessi del datore di lavoro, interessato a massimizzare la resa delle risorse a disposizione. Allargando la questione, diventa interessante capire la questione da un punto di vista giuslavorista: come le informazioni pubblicate sui social network possono influire sulla vita in azienda del dipendente?

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Alla resa dei conti si tratta di valutare l'impatto che la nostra attività in Facebook, Twitter e così via si possa riverberare nel posto di lavoro attuale o, ancora più importante, futuro. Abbiamo posto la questione all'attenzione di Francesco Rotondi, socio fondatore dello studio legale Lablaw specializzato in diritto del lavoro. L'avvocato ci tiene subito a precisare che è l'utente deve imparare a sviluppare gli anticorpi e le capacità necessarie per difendersi dall'uso da parte di terzi delle foto e dei dati condivisi sui social network. Non è un argomento di poco conto, perché "imparare a salvaguardare sé stessi" diventa fondamentale in Internet "dove le informazioni sono memorizzate per sempre e si sviluppano addirittura aziende specializzate nel ripulire i riferimenti personali sui siti Web", spiega Rotondi. Che non ha mezzi termini quando invita a una certa prudenza nella condivisione di qualsiasi cosa ci riguardi. E ritiene che sia arrivata l'ora di una "legislazione complessiva per regolamentare Internet", ovvero a livello mondiale.

"Diventa necessario trovare strumenti per verificare l'idoneità del mezzo e stabilire sanzioni sull'uso illecito dei dati presenti", perché questi sono a disposizione di tutti. Se è vero che sono sanzionabili le aziende che raccolgono informazioni personali sull'impiegato o sul possibile dipendente, è altresì verificato che siamo noi i primi a non farci problemi a fornire gratis queste risorse. Come? "Forse le persone non sanno che esiste un sito, ovvero 123people, che provvede a visualizzare tutto quel che ci riguarda e lo mette a disposizione di chiunque", esemplifica Rotondi. Dunque, cosa succede se un nostro potenziale datore di lavoro verifica a priori "le foto o le frasi che scriviamo sulle bacheche" e su questo si forma un'idea? "Una goliardata diventa il freno a una possibile assunzione futura", così Rotondi rende bene la metafora del rischio potenziale nell'uso di Facebook. Bisognerebbe essere "meno presuntuosi, meno egocentrici e più attenti a ciò che si condivide", con un occhio di riguardo a chi sono gli amici e alle impostazioni di privacy.

La questione non si può porre se non usarli oppure se negare l'accesso a livello aziendale ai social network, sintetizza Rotondi, quanto piuttosto serve un'educazione sui possibili pericoli. Attenzione alla frequenza di utilizzo così come alle notizie presenti o che si possono estrapolare. L'azione di controllo è tutta a carico del lavoratore, che può già sentirsi discretamente coperto a livello legale. Dice Rotondi: "dal punto di vista giuslavorista, i network sociali vanno inquadrati in tre ambiti: modalità, controllo e gestionale". Per quanto riguarda il primo, bisogna riferirsi alle sentenze della Cassazione sull'uso delle risorse aziendali a fini personali; di solito la prassi prevede una certa dose di tolleranza, ma se si esagera si arriva anche al richiamo. Il controllo è appannaggio di una vecchia normativa risalente al 1970 e non più attualizzata in virtù delle nuove tecnologie. Nella fattispecie, questa regolamentazione evita che esistano strumentazioni di controllo occulto dell'attività del lavoratore, e qui si entra nell'aspetto gestionale, perché se è fatto divieto di misurare la prestazione, è altresì posto in essere il problema dell'attenzione, cioè della cura nello svolgimento del lavoro. In quale modo cellulare, social network e chat possono influire?

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