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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2011 alle ore 14:36.

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Twitter per le news, Skype per le chiamate. I social network raccontano il dramma del Giappone (AFP Photo)Twitter per le news, Skype per le chiamate. I social network raccontano il dramma del Giappone (AFP Photo)

Di Luca Dello Iacovo
Prima il terremoto di magnitudo 8,9 sulla costa orientale del Giappone, poi le onde dello tsunami che hanno travolto la costa. E i cellulari muti. Ma la rete internet è stata accessibile, anche attraverso wifi. Chi non è riuscito a parlare con parenti e amici ha cercato informazioni attraverso social network come twitter, dove le persone scrivono brevi messaggi. Alcuni segnalano il loro sconforto: «Ancora vittime nella mia città natale Chiba, ancora dispersi, centinaia di evacuati. Non arrivano molte informazioni», dice l'utente con il nickname "mamachari".

Scrive "tzs": «L'edificio di Ueno Yodobashi ha bloccato tutti i piani tranne il primo per radunare le persone. Affollato ma molto ordinato. Stanno facendo un buon lavoro». Twitter ha dieci milioni di utenti attivi in Giappone, quasi otto volte in più rispetto all'Italia: gli iscritti si scambiano notizie, chiedono consigli su come affrontare l'emergenza, commentano le informazioni trasmesse dalla televisione. Le discussioni hanno come temi le parole "tsunami" e "jisin" (terremoto).

Gli utenti pubblicano anche i link per i video degli effetti del sisma e delle strade inondate dalle acque. Arrivano in tempo reale filmati degli sfollati e le immagini riprese dall'emittente nazionale, Nhk. Lo spazio per scrivere su twitter è limitato, ma attraverso gli ideogrammi possono esprimere più concetti rispetto alle lingue occidentali. Anche Facebook è diventato una fonte d'informazione in tempo reale: i suoi iscritti hanno comunicato in diretta attraverso le chat e hanno condiviso gli aggiornamenti sul terremoto. Una mappa mostra la diffusione della notizia del terremoto nel mondo attraverso i messaggi nel social network. Di recente Facebook ha pubblicato in Giappone un avviso dedicato soprattutto a stranieri e turisti: segnala "blackout programmati dalla mattina del 14 marzo a Tokyo, Tochigi, Ibaraki, Gunma, Chiba, Kanagawa, Saitama, Yamanashi, Shizuoka" e mostra i link per gli orari dei treni in funzione durante la giornata. Il messaggio specifica, inoltre, che «Facebook non risentirà del blackout». Ma la principale rete sociale online nazionale è Mixi: nelle sue pagine gli iscritti raccontano le ansie e le preoccupazioni per il terremoto unite alle cronache delle ultime giornate.

Dopo il sisma hanno funzionato gli sms per le comunicazioni in tempo reale. Inoltre il principale operatore di telefonia mobile, Ntt Docomo, da anni è in grado di inviare grandi quantità di messaggi di testo quasi contemporaneamente, senza intasare il network: è il sistema di Area mail disaster information service, abilitato dalla tecnologia sms-cb, adattata a situazioni di emergenza, come calamità naturali e attacchi con missili, per esempio dalla vicina Corea del Nord. In questo modo gli sms possono raggiungere in pochi secondi milioni di persone. I giapponesi privati delle comunicazioni attraverso i cellulari hanno utilizzato anche Skype, un software per chiamare attraverso internet che permette telefonare anche a numeri della rete fissa.

Social network e videogiochi sono una risorsa per inviare un sostegno economico, come già accaduto dopo il terremoto di Haiti. Per esempio, la Croce rossa riceve donazioni di dieci dollari attraverso messaggi inviati con twitter: ha aperto canali per la raccolta di fondi anche con Groupon e iTunes. Nel gioco Farmville gli utenti possono acquistare beni digitali e versare l'importo alle associazioni che assisteranno le popolazioni colpite dal sisma. Google ha attivato un cerca-persone.

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