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Questo articolo è stato pubblicato il 17 marzo 2011 alle ore 06:49.

Il cloud computing made in Italy prova a farsi strada a colpi di innovazione, in un'arena abitata da colossi internazionali. La strategia è quella di superare i classici difetti dei servizi cloud e quindi di avere servizi più flessibili e personalizzabili. È quanto fanno sia i grandi sia i piccoli attori nostrani. Alcuni ci tengono a ribadire l'italianità della propria offerta, per sottolineare di riuscire a essere più vicini alle vere esigenze del cliente. È il caso di Nuvola Italiana, l'offerta cloud di Telecom Italia. Uno dei primi esempi di azienda telco impegnata in questo settore. «Il nostro principale vantaggio competitivo è di poter offrire un servizio a 360 gradi, dalle telecomunicazioni all'informatica. Essere gestori della rete è inoltre un elemento fondamentale per garantire la qualità del servizio», dice Simone Battiferri, responsabile Top clients di Telecom Italia.
Tra i piccoli, una mossa recente viene invece da Seeweb che ha lanciato un servizio di platform as a service flessibile: «Ti diamo una piattaforma e tu ci metti un servizio web, per esempio il sito. Paghi in base all'utilizzo, cioè in questo caso al numero di visitatori di ora in ora», dice Antonio Baldassarra, Ceo di Seeweb. Nella sua offerta c'è anche un servizio di storage e uno di computing remoti. Quello di storage è compatibile con la cloud di Amazon. L'utente può migrare quindi direttamente le proprie applicazioni da Amazon a Seeweb: una scelta che supera la classica chiusura dei mondi cloud.
Un altro attore, dietro le quinte, è Italtel, che dà soluzioni cloud a chi fornisce il servizio al cliente finale. Qui l'innovazione italiana è «il primo software di comunicazione che gira in ambiente cloud. È un'applicazione che funziona come un centralino telefonico, installata su datacenter condiviso», dice Stefano Pileri, amministratore delegato di Italtel. Nel datacenter ci sono quindi anche le altre applicazioni dell'azienda. Serve per abbattere i costi di gestione. «Adesso stiamo portando sulla cloud strumenti di comunicazione ad ampio spettro, non solo per le telefonate, in un'ottica di Unified communications», continua. (al. lo.)
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