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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2011 alle ore 17:05.

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Un negozio espressamente dedicato a chi possiede uno smartphone o un tablet Android. Da tempo annunciato, ieri ha avuto il suo battesimo ufficiale l'Amazon Appstore, negozio digitale che la società ha aperto per fare concorrenza diretta a Google. Obiettivo: proporre con cadenza giornaliera nuove applicazioni in serie, di cui una gratuita (oggi è il turno di World Series Of Poker: Hold'em Legend) ed alcune esclusive, per attirare sul più grande sito di e-commerce al mondo sempre più consumatori.

La casa di Seattle, per che per il momento ha reso disponibile il servizio solo per i residenti negli Stati Uniti aventi un account Amazon attivo, ha preparato a dovere il debutto del suo store e ha regalato una gradita sorpresa per gli amanti di Angry Birds, l'ormai popolarissimo videogioco creato dai finlandesi di Rovio che sottoforma di app a pagamento (costa 79 centesimi di dollaro) ha fatto il pieno di download nell'App Store di Apple in 65 paesi. Accreditata da tanti come il prossimo nuovo tormentone di Facebook, Amazon l'ha offerta gratis per 24 ore nella nuova versione Rio e creato i presupposti per fare arrabbiare anche Google, che presto la renderà disponibile sul proprio Android Market.

Il (basso) costo delle applicazioni offerte a catalogo, al momento ve ne sono caricate circa 3.800, dovrebbe essere uno dei due punti di forza dichiarati del servizio. L'Amazon Appstore, in altri termini, si candida a essere una piazza di acquisto più a buon mercato del negozio "ufficiale" della società di Mountain View e se così fosse è lecito pensare che in casa Google non la prenderanno certo bene. Il secondo plus riguarda gli utenti: a differenza di quanto avviene sugli altri marketplace, potranno provare gratuitamente l'app per 30 secondi prima di procedere all'acquisto.

I consumatori potranno scegliere le proprie apps fra diverse categorie – dai giochi alla produttività passando naturalmente per i social network – e fra queste ve ne sono anche di speciali quali Bestsellers, New releases e Free apps. Il sistema, in grado di raccomandare all'utente alcune apps in base agli interessi personali di quest'ultimo alla storia pregressa degli acquisti effettuati, funziona in sintesi come segue: si clicca su Buy App o Get App (per provarla), l'applicazione viene aggiunta alla pagina My Apps del sito (accessibile tramite qualsiasi browser Web) o installata sul dispositivo mobile Android, il cui requisito fondamentale è quello di avere installato la versione 1.6 o superiore della piattaforma di Google.

Che impatti potrà avere il nuovo store nel mercato delle applicazioni mobili? È ovviamente troppo presto per dirlo ma a ben vedere un primo clamoroso effetto l'ha già provocato. In casa Apple. La società di Cupertino ha infatti avviato la scorsa settimana, presso una corte federale nel Nord della California, una causa legale imputando ad Amazon l'uso non autorizzato e improprio, perchè potrebbe "confondere e ingannare i clienti", del marchio registrato "App Store". Detto che le due diciture sono differenti - per Apple le due parole sono separate, mentre la società di Seattle le ha unite di comune accordo con gli sviluppatori – ciò che fa notizia è l'ennesima azione in carta bollata che prende corpo contrapponendo le grandi firme dell'hi-tech e dell'industria mobile e dei media digitali. Un lista di cui fa parte anche Microsoft, che dopo aver mosso i suoi passi a gennaio per ribadire che "App Store" è una dicitura generica e non suscettibile di essere registrata come marchio, non più tardi di due giorni fa ha avviato istanza contro Barnes & Noble perché rea di ledere, con i suoi ebook reader e tablet Android, alcuni brevetti protetti da copyright.

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