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Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2011 alle ore 06:40.

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MILANO
Il Cda della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor ha deciso ieri di affidare al consigliere Carlo Salvatori l'elaborazione di un piano di riorganizzazione societaria che comprende la trasformazione in Spa, l'apertura del capitale a nuovi soci e la cessione degli asset non ritenuti più strategici (con particolare riguardo ad attività in campo immobiliare ed agricolo).
L'insieme delle azioni che saranno definite nel piano – si legge in una nota della Fondazione –, dovrà permettere il riequilibrio della situazione finanziaria e patrimoniale della Fondazione.
Pertanto il Cda ha deciso di cedere tutte le attività che non riguardano sanità, ricerca e università, per concentrarsi maggiormente sul core business e sarà messo punto un progetto di società per azioni di cui la Fondazione Centro San Raffaele sarà socio di maggioranza.
Salvatori si avvarrà della collaborazione di Bain & company per gli aspetti industriali, di Borghesi, Colombo & associati per gli aspetti finanziari e dello studio legale Bonelli, Erede e Pappalardo per gli aspetti legali. Il Cda della Fondazione ritiene che il piano possa essere finalizzato e deliberato nel corso del prossimo mese.
Il presidente Don Luigi Maria Verzé ha inviato una lettera a tutti i dipendenti e collaboratori della Fondazione in cui ribadisce che «il San Raffaele non é proprietà privata sulla quale si possano fare speculazioni, il San Raffaele é proprietà di questo nostro paese Italia e quindi di tutti gli italiani che lo godono e lo stimano anche per merito vostro».
Don Verzé ha concluso il messaggio ai dipendenti sottolineando che «il progetto vuole essere la garanzia dei nostri principi che hanno fatto il miracolo San Raffaele e, quindi dei nostri programmi e del vostro futuro anche per quando il Signore Gesù nostro socio di maggioranza mi vorrà lassù con sé».
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