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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2011 alle ore 09:55.

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Dalla ricerca italiana nasce il web superveloce (Fotolia)Dalla ricerca italiana nasce il web superveloce (Fotolia)

Internet mette le ali e segna un nuovo record di velocità per la trasmissione dati. I ricercatori dell'Istituto Tecip della Scuola Superiore Sant'Anna e quelli del Laboratorio Nazionale di Reti Fotoniche del Cnit, nell'ambito di una collaborazione con il colosso per le telecomunicazioni Ericsson, hanno allestito il primo sistema al mondo di trasmissione coerente funzionante a 448 gigabit al secondo su doppia portante ottica.

«Abbiamo quadruplicato il precedente record per infrastruttura commerciale, che era di 100 gigabit al secondo – spiega l'ingegner Luca Potì, responsabile area di ricerca del Cnit – Sfruttando le potenzialità di una tecnologia matura come l'elettronica e fondendole con le capacità di trasmissione dati della fotonica siamo riusciti a migliorare le prestazioni del sistema in fibra ottica che Ericsson utilizza come supporto alla rete di telefonia mobile, raggiungendo queste straordinarie velocità».

In pratica, con il nuovo strumento le informazioni vengono aggregate a livello elettronico e poi trasmesse sotto forma di segnale luminoso attraverso un cavo ottico per centinaia di chilometri, senza interferenze e perdite di qualità. Per fare un esempio, in pochi minuti si potrebbero trasmettere 20 film in Hd o 500 film in qualità standard da una parte all'altra del mondo, e in un solo secondo si potrebbero realizzare 22.500 collegamenti Adsl da 20 megabit/s. O infine, sarebbe possibile fare 7 milioni di videochiamate o 100 milioni di telefonate standard in un batter di ciglia.

La scoperta firmata da Ericsson e Sant'Anna non creerà nuovi servizi, ma consentirà di migliorare le performance dei sistemi in fibra ottica già in uso in ambito industriale. «Il sistema di trasporto di una tale quantità di informazioni non è pensato per la singola interconnessione tra computer, ma per interi centri di smistamento dati – spiega Potì –. Ovviamente, aumentando la capacità di questi snodi, si miglioreranno anche i servizi messi a disposizione degli utenti e probabilmente scenderanno i costi».

Nel caso della telefonia mobile, ad esempio, l'aumento del traffico dati legato a video chiamate e navigazione in rete via cellulare, ha innalzato i consumi e presto avrebbe richiesto un ampliamento delle infrastrutture. Il sistema made in Pisa, invece, consente di non intervenire sulla fisica di questi apparati e, a parità di costi, ne migliora la velocità di collegamento. Dal punto di vista dell'utente, dunque, il risultato più tangibile della superconnessione si avrà nella diminuzione delle tariffe per i servizi di telefonia mobile o – quantomeno – nel loro mancato aumento. E nulla esclude che presto vi siano anche altre applicazioni: «La nostra scoperta è compatibile con tutti i sistemi di comunicazione in fibra ottica – prosegue Potì –. Potrà essere usata anche per migliorare le connessioni a Internet». La nuova tecnologia nei prossimi mesi sarà testata su segmenti di rete installati in tutto il mondo per poi diventare prodotto del portafoglio Ericsson.

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