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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2011 alle ore 10:31.

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«Io, italiano da 100 milioni di dollari»«Io, italiano da 100 milioni di dollari»

«La differenza tra Google e Bing è la stessa che passa tra la Coca Cola e la Pepsi. Una questione di gusti. E soprattutto di marchio al quale ognuno di noi è abituato perché non ci sono rilevanze oggettive che sanciscono la superiorità di Google».
Se non fosse per l'autorevolezza della persona, si direbbe un giudizio in conflitto d'interessi.

E già perché a teorizzare la non-superiorità di Mountain View nella search online è Lorenzo Thione, 32enne originario di Como, il "padre" di Bing, il motore di ricerca che Microsoft ha implementato forse troppo tardi. Sì, un italiano che ha sbancato in America. Thione, infatti, è l'uomo che il 1° agosto 2008 ha venduto a Steve Ballmer il "cuore" tecnologico di Bing, l'insieme di algoritmi e super-stringhe che hanno trasformato un prodotto non esattamente competitivo come Live Search in un motore capace di conquistare, almeno negli Stati Uniti, una quota di mercato complessiva non lontana dal 40 per cento. Lorenzo in questi giorni è in Italia per un giro di conferenze e ieri è tornato al Politecnico di Milano, che lo vide matricola nel 1997.

Microsoft ha appena denunciato all'Antitrust europeo Google con l'accusa di abuso di posizione dominante. Cosa ne pensa?
Vede, oggi Google è quello che Microsoft era negli anni Novanta ma non mi stupisce questa mossa. Anzi, mi sembra sensato che l'Antitrust europeo presti attenzione a un soggetto che si trova in una posizione dominante all'interno di un settore così interconnesso come internet. Poi tutto andrà sondato e provato fino in fondo.

La chiamano l'italiano da 100 milioni di dollari perché si dice che la sua azienda, la Powerset, fu acquistata da Microsoft proprio per quella cifra. E smentite non ce ne sono mai state...
Quando Microsoft comprò Powerset eravamo una realtà molto solida, con 75 persone al lavoro e brillanti prospettive. Ma la sfida di entrare in un gruppo del genere era eccitante, ci avrebbe permesso di avere una visibilità internazionale.

Come avete reso più competitivo Bing?
Un motore di ricerca è un "macchinario" complesso e mica tutto si risolve in un solo algoritmo. Siamo intervenuti con una speciale tecnologia di analisi semantica sviluppata grazie alle nostre ricerche. E abbiamo, tra le altre cose, fatto in modo che la "lettura" dei testi da parte del motore fosse più efficiente anche nella costruzione dei risultati. Abbiamo quindi lavorato sugli "snippet", i frammenti dei testi che vengono "pescati", per renderli il più possibile vicini alle intenzioni degli utenti.

Qual è il futuro degli spot legati alle ricerche su internet?
Far sì che gli investitori pubblicitari paghino solo quando qualcuno acquista il prodotto o il servizio che si sta reclamizzando. Microsoft questo l'aveva capito già anni fa con Cashback, una piattaforma che però non ebbe successo perché non realizzata nel mondo adeguato.

Le piace l'elemento social delle ricerche online?
Non mi appassiona, ma il bottone "+1" di Google è interessante perché fa concorrenza al "Mi piace" di Facebook.

Perché, alla fine, è andato via da Microsoft?
Per quanto l'acquisizione di Microsoft sia stata una grande opportunità per il nostro team, l'esperienza imprenditoriale era venuta a mancare e io avevo bisogno di qualcosa di nuovo.

Cioé?
Di sviluppare un'intuizione diversa come avevo fatto anni prima con Powerset. Allora mi sono buttato nel teatro. Diciamo un teatro che ha molto a che fare con la tecnologia, o almeno con la ricerca di nuove audience attraverso i social network. Il nostro musical si chiama "Allegiance", che significa fedeltà, per esempio ai propri legami. E interagirà con la rete.

IL PERSONAGGIO
Dal Politecnico alla Silicon Valley
Lorenzo Thione, 32enne di Como, si è iscritto al Politecnico di Milano nel 1997 e tre anni dopo si è trasferito alla University of Texas. È il co-fondatore di Powerset, startup poi venduta a Microsoft per 100 milioni di dollari. È il "padre" di Bing, il motore di ricerca di Redmond

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