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Questo articolo è stato pubblicato il 22 aprile 2011 alle ore 12:28.

Due senatori degli Stati Uniti chiedono chiarimenti a Steve Jobs, amministratore delegato di Apple. Hanno inviato due lettere per ricevere spiegazioni sulla gestione dei dati archiviati dagli iPhone con sistema operativo iOS4: secondo le analisi discusse durante la conferenza Where 2.0, memorizzano in modo automatico le informazioni di latitudine, longitudine e ora all'interno di un file nascosto e non crittografato.
Che, quindi, permette di ricostruire gli spostamenti degli utenti. Il documento scritto dal senatore Ed Markey contiene sette quesiti: la risposta è attesa tra meno di un mese, per il 15 maggio. Domanda se è vero che "iPhone segnala dove vanno i suoi utenti, archiviando questa informazione in un file sul dispositivo che poi viene copiato nel computer degli utenti quando sono sincronizzati". Inoltre vuole sapere se "è possibile per gli utenti disabilitare questa funzione. Se si, come? Se no, perché?". Già un anno fa Markey aveva richiesto spiegazioni sui dati geografici acquisiti attraverso iPhone e sulle procedure di identificazione personale. Apple aveva risposto che le informazioni relative alla posizione erano accessibili se l'utente aveva accordato il suo consenso ed erano funzionanti applicazioni che richiedevano questi dati, per esempio Yelp. Il senatore Al Franken, invece, ha sottoposto altri nove quesiti a Jobs.
Una recente inchiesta del Wall Street Journal descrive la corsa di Apple e Google per costruire giganteschi database che permettono, per esempio, la distribuzione di messaggi promozionali più mirati anche grazie a dati geografici. Il quotidiano economico segnala che gli smartphone Htc con il sistema operativo Android inviano in modo periodico informazioni sulla posizione degli utenti. E uno studio riportato dal giornale inglese Guardian mostra che anche altri dispositivi con sistema operativo Android non operano in modo diverso dagli iPhone con iOS4, ma la durata di archiviazione è più limitata.
L'analisi emersa durante la conferenza Where 2.0 porta alla luce un mercato per la raccolta e la gestione dei dati geografici dove operano piccole società che offrono la loro capacità di estrapolare le informazioni dagli smartphone durante indagini giudiziarie, in collaborazione con gli inquirenti e le forze dell'ordine. La svedese Micro Systemation (Msab), per esempio, evidenzia in un post che "i risultati, segnalati dal quotidiano Guardian, saranno una sorpresa per la maggior parte degli utenti di iPhone, poiché questi dispositivi non offrono alcuna indicazione visuale del fatto che tali dati vengano registrati. Ma non sono una sorpresa per gli sviluppatori qui a Msab che hanno recuperato questi dati in Xry (la piattaforma informatica di Micro Systemation, ndr) per parecchio tempo".
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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