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Questo articolo è stato pubblicato il 05 maggio 2011 alle ore 06:50.

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Obiettivo: un miliardo di euro. Questo è l'ammontare del risparmio che Stephen Elop, canadese numero uno di Nokia con un passato importante alla Microsoft, vuole raggiungere entro il 2013. Per farcela è possibile solo la strada dei tagli: via 4mila dipendenti (i sindacati temevano di più, su un totale di quasi 131mila lavoratori), via la tecnologia Symbian, ceduta in blocco alla società di consulenza ed esternalizzazione Accenture, insieme ai 3mila tecnici di quella divisione (se ne andranno così 7mila persone).
Salta all'occhio soprattutto la cessione di Symbian, anche alla luce dell'accordo fatto con Microsoft per l'utilizzo futuro di Windows Phone come nuovo "cuore" del futuro di Nokia. Dallo scorso 21 settembre sono passate circa 30 settimane e l'era del 47enne Elop, il primo Ceo non finlandese di Nokia, ha già sepolto il quinquennio del suo predecessore, Olli-Pekka Kallasvuo. In realtà già il 12 agosto del 2009 è stato proprio Elop a firmare per conto di Microsoft la prima grande alleanza strategica del colosso di Redmond con Nokia: l'accordo per portare «la progettazione, lo sviluppo e il marketing delle soluzioni per la produttività mobile professionale di Microsoft Office Mobile e delle funzionalità di collaborazione e comunicazione Microsoft business e del software di gestione degli apparecchi nei telefoni Symbian di Nokia». L'arrivo di Elop può essere visto come una garanzia dell'alleanza per Microsoft, che prevede finanziamenti miliardari ai finlandesi. La cessione dei rami infruttuosi dell'azienda, come Symbian, mira a far spazio alla piattaforma Windows Phone che Microsoft vuole imporre sul mercato. Quel che distingue adesso Nokia da una Samsung o da una Lg qualunque, oltre alla capacità di sviluppo, è il rapporto privilegiato con Microsoft nei cellulari intelligenti, un settore che arriverà a coprire il 60% del mercato in cinque anni secondo gli analisti.
Ma cosa se ne farà Accenture di Symbian? Il sistema operativo di Nokia ha una storia che sembra una telenovela: all'origine realizzato dalla britannica Psion come Epoc, comprato e sviluppato da Nokia, condiviso con altri produttori (come Ericsson e Sony), ripreso drammaticamente nelle mani dell'azienda finlandese e messo in open source per dare vela alla comunità da 400mila sviluppatori che contribuisce al software utilizzato da 200 milioni di utenti (il 30% del mercato, in rapido calo dal 35% di un anno fa), adesso verrà utilizzato da Accenture per i servizi professionali e non più nell'ambito consumer.
Nel futuro di Nokia ci sarà Microsoft ma, forse, anche un altro progetto: MeeGo, il sistema operativo basato su Linux (frutto della fusione tra Maemo di Nokia e Moblin di Intel) che, nei desideri degli strateghi finlandesi, dovrebbe essere il piano B a disposizione nel caso le cose con Microsoft non dovessero andare bene. Mossa che il tempo dirà se sia stata saggia.

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