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Questo articolo è stato pubblicato il 05 maggio 2011 alle ore 13:16.

Skype posticipa il suo ingresso in Borsa, ma ha avviato trattative con Facebook e Google: secondo l'agenzia di stampa Reuters il gruppo che gestisce una piattaforma per telefonare attraverso internet ha in corso colloqui con i due colossi del web. Le voci, però, sono discordanti. Secondo una fonte Facebook punta sull'acquisto a partire da una valutazione fra 3-4 miliardi di dollari. Ma un'altra fonte, segnala Reuters, indica invece come esito delle trattative una joint venture tra i due gruppi.

Il social network ha 600 milioni di utenti attivi nel mondo che andrebbero a integrarsi con i 560 milioni di iscritti riuniti da Skype. Da tempo Facebook è accessibile dal software per chiamare attraverso internet attraverso il menu per le telefonate. E gli utenti della rete sociale online possono cliccare sui nomi dei contatti di Skype all'interno delle pagine nel social network. Google, invece, sarebbe più interessato a una joint-venture: ha già un suo servizio per conversare online, Google Talk, collegato con l'instant messaging. Ma attraverso l'accordo con la piattaforma voip può raggiungere un pubblico più vasto.

Lo scorso ottobre Skype ha presentato i documenti per debuttare sul listino a New York: prevede l'arrivo in Borsa per la seconda metà dell'anno. Ma, secondo Reuters, teme di non raccogliere un miliardo di dollari come aveva stimato in precedenza. Ha già alle spalle l'esperienza della fusione con eBay all'interno di un progetto per unire le aste sul web, telefonia online e sistemi di pagamento (come Paypal). Nel 2005 il gruppo di ecommerce ingloba Skype. Sulla carta sembra una scelta decisiva per l'evoluzione del suo giro d'affari. Ma il matrimonio non funziona: a incrinare il rapporto sono soprattutto le divergenze tra i management delle due società. L'estate scorsa eBay annuncia la ricerca di un acquirente: a comprare il 65% di Skype è stato un gruppo di investitori che include, tra gli altri, i fondi di venture capital Andreessen-Horovitz e Silver Lake Partners. Hanno partecipato anche i fondatori Niklas Zennstroem e Janus Friis con la loro azienda, Joltid, che ha ceduto a Skype i diritti per l'utilizzo della tecnologia "peer to peer".

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