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Questo articolo è stato pubblicato il 16 maggio 2011 alle ore 13:26.

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É soprattutto un problema di prezzi. Non ricorre a troppi giri di parole Jen-Hsun Huang, Ceo di quella Nvidia i cui chip stanno spopolando (al pari di tutti quelli a tecnologia Arm) su tablet e smartphone, per inquadrare la difficoltà che stanno incontrando sul mercato le tavolette a piattaforma Android.

Lo scenario è noto: Apple con il suo iPad domina la scena ma i prodotti basati sul sistema operativo di Google sono accreditati di rubare spazio e vendite alla società di Cupertino. La realtà, al momento, sembra però affermare il contrario. E le 250mila unità finora vendute da Motorola del suo Xoom, per quanto in linea (se non oltre) con le aspettative, sono ben poco cosa rispetto a quelle dell'iPad.
Uno dei punti focali della questione, su cui gli analisti hanno discusso per mesi, è il seguente: i prezzi dei tablet della concorrenza sono e saranno tali da mettere in ombra le diversi versioni dell'iPad disponibili? La preoccupazione mista a delusione di Huang per l'ancora limitata domanda di tavolette androidi, espressa al sito americano Cnet, si deve a vari fattori – per esempio la competenza nelle vendite al dettaglio e le azioni di marketing sul consumatore - e fra questi c'è anche quello dei costi. Samsung, Motorola e gli altri che hanno puntato su Android hanno, in poche parole, posizionato i rispettivi tablet basati sulla piattaforma Honeycomb 3.0 a un livello di prezzo eccessivo e (secondo Haung) non per colpa del processore SoC Tegra 2 a doppio cervello prodotto da Nvidia.

Dal Ceo della società californiana arriva comunque non solo la critica ma anche la possibile soluzione al problema, che verte sulla necessità di eliminare (come del resto ha fatto Apple) la connettività 3G dalle configurazioni "entry" e di limitarsi al solo Wi-Fi. Così facendo si potrebbe proporre alcuni modelli a prezzi più convenienti che venderebbero più rapidamente di quelli che supportano anche le reti mobili. Un altro punto debole dei tablet Android, secondo Huang, riguarda la limitata offerta di contenuti, tasto su cui aveva battuto di recente (lamentandosene) anche il numero uno di Motorola Mobility, Sanjay Jha. Gli utenti vogliono più apps per i pc a tavoletta e al momento lo store digitale di Google non dispone della varietà di applicazioni che può invece esibire quello di Apple. E su questo punto fanno ben sperare le previsioni che vedono Android poter ridurre, in tempi brevi, del tutto il gap che lo divide dall'App Store, almeno per quanto il numero di apps per iPad.

Lanciato il sasso, il Ceo di Nvidia, si è comunque detto ottimista per il futuro prossimo dei tablet Android. E questo perché quelli attualmente in commercio sono di fatto sono la prima vera infornata e i problemi emersi si possono assolutamente correggere. Soprattutto se, come spera vivamente Huang, i principali produttori daranno retta al consiglio di mettere a listino modelli capaci di attirare l'attenzione dei consumatori alla voce costi.

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