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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2011 alle ore 17:13.

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Operazione Italia: è il nome della campagna lanciata poche ore fa dai pirati informatici del gruppo Anonymous. Chiedono supporto per coinvolgere altri attivisti negli attacchi su internet. Hanno nel mirino istituzioni, partiti politici e aziende. Secondo gli hacker tra i primi ad essere colpiti è il sito web italiano della multinazionale farmaceutica Bayer: per pochi minuti è risultato irraggiungibile. Già la scorsa settimana hanno lanciato un'offensiva contro gli spazi online del governo e di organizzazioni istituzionali: avevano una lista di sedici obiettivi, come Lega Nord, Lottomatica e Pdl. E hanno oscurato, anche se per poco tempo, il sito web dell'Agcom e quelli collegati con il Popolo delle libertà.

La tecnica degli hacker non cambia molto. Prima pubblicano un appello sui social network per raccogliere l'adesione degli utenti su internet. In seguito sommergono i siti web con l'invio di pacchetti di dati (attacchi Ddos) attraverso programmi software paragonabili a "catapulte digitali": l'accesso diventa impossibile per chiunque. Utilizzano la potenza di calcolo sottratta ad altri utenti ignari, già connessi online. Poi festeggiano con frasi di rito come "Tango down", "obiettivo colpito". Spesso comunicano in diretta lo svolgimento delle operazioni attraverso messaggi sul social network twitter. Poche ore fa gli attivisti di Anonymous hanno preso di mira anche il Dipartimento per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti: hanno sottratto un manuale di difesa dal cyberterrorismo e hanno diffuso il documento online. In precedenza sono entrati in una biblioteca sul sito web della Nato. Gli attacchi digitali sono ormai nell'agenda del dibattito politico. E hanno attivato indagini delle forze di polizia in Europa e negli Stati Uniti.

Quello degli hacker è un universo in continua evoluzione, mobilitato nella campagna "AntiSec" per sfidare le misure di sicurezza elettroniche e mostrarne le falle. Da poco è uscito di scena un gruppo di criminali informatici, LulzSec: dopo quasi due mesi di attività ha annunciato che non intraprenderà altre azioni. Aveva rubato da Sony e Nintendo i codici delle carte di credito e le identità degli utenti. Ma in poco tempo altri pirati informatici hanno costruito reti nazionali collegate a LulzSec, come è già accaduto anche con Anonymous da cui sono germogliati i gruppi di attivisti digitali anonimi ("Anon"). E non è chiaro come si comporteranno nelle prossime settimane: sono network di persone che spesso non si conoscono tra loro e aderiscono in modo spontaneo alle campagne offensive lanciate attraverso internet. Per esempio, la rete italiana di LulzSec sta partecipando in queste ore all'Operation Italy, anche se LulzSec internazionale ha abbandonato il campo.

Eppure i gruppi di Anonymous non sono che la punta di un iceberg. Altre piccole squadre emergono: possono avere anche meno di dieci membri, ma hanno capacità offensive da non sottovalutare. Sfruttano errori e falle nelle difese informatiche. Pochi giorni fa Team Poison ha sottratto l'agenda personale di Tony Blair, ex primo ministro britannico: in una pagina ancora disponibile online sono elencati nomi, indirizzi delle abitazioni e numeri telefonici dei conoscenti dell'ex premier inglese.

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