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Questo articolo è stato pubblicato il 07 luglio 2011 alle ore 21:45.

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Riassumere i 30 anni passati assieme ai voli dello Space Shuttle, con le ansie, le soddisfazioni, i brividi, i ritardi, le scoperte è impresa difficile. Meglio affidarsi alle immagini per descrivere quella che, comunque la si pensi, è stata un era importante per lo spazio.

L'immagine icona dello Space Shuttle è quella di un suo rientro nel crepuscolo apparente visto dallo spazio mentre quelle del decollo delle finora 134 missioni è sempre simile e sempre entusiasmante, anche se, ricordiamo, purtroppo in un paio di casi i voli sono finiti in tragedia.

Uno dei momenti veramente eroici dell'equipaggio degli Shuttle è legato allo Hubble Space Telescope, raggiunto e "aggiustato" più volte nel corso di missioni rischiosissime. Qui lo vediamo durante la prima, fondamentale operazione di salvataggio. Per un errore tanto banale quanto micidiale lo strumento ottico più raffinato mai costruito dall'uomo nello spazio vedeva tutto "sfuocato", come una persona molto miope. Un disastro.

Gli astronauti montarono una lente correttrice e Hubble iniziò a darci le più belle immagini dell'Universo mai viste, che anche oggi sforna a ritmo continuo.
Molto hanno giocato poi le Agenzie spaziali sull'assenza di peso, per guadagnare il favore del pubblico ad una delle missioni più costose della storia. Innumerevoli le immagini legate ai giochi di astronauti entro lo Shuttle o la Stazione Spaziale o quelle spiritose.

Innumerevoli anche le immagini suggestive con la Luna con il Sole e la Terra o con il cielo stellato, forse la più bella, quest'ultima, dell'infinita serie che riguarda la navetta. Concludiamo questa breve e necessariamente incompleta serie con uno strabiliante atterraggio ad aliante dello Shuttle, la cui plancia comandi fa capire come mai il comandante deve essere persona con un lungo training di pilotaggio.

Ma lo Shuttle non è stato solo lanci ed atterraggi ma anche scienza ed esperimenti che solo lì si potevano fare. Nella missione STS 115 sono stati studiati batteri comuni, arrivando alla non consolante conclusione che nello spazio, in gravità ridotta, diventano ancora più aggressivi. In particolare la comune Salmonella, causa di grattacapi anche seri qui sulla Terra, nello spazio sembra diventare feroce come una tigre.

Un esperimento importantissimo, dovuto ad un'idea dell'italiano Giuseppe Colombo e realizzato dall'Agenzia Spaziale Italiana assieme alla Nasa, è stato il "satellite al guinzaglio". Lasciato andare "giù" dallo Shuttle per molti metri legato ad un filo di acciaio, 256 la prima volta e quasi 20 chilometri al secondo tentativo.

Nonostante entrambe le volte l'esperimento non sia riuscito al 100% per problemi al filo che si è ingarbugliato la prima volta e spezzato la seconda, si è dimostrato quel che si voleva ossia che si forma nel filo di giunzione fra satellite e Shuttle una corrente, nel migliore dei due casi di 3500 volt e mezzo ampère.
Sullo Shuttle volò anche, nel 1999 una rosa, di quelle che compriamo dal fioraio. L'esperimento, terminato con successo, tendeva a capire come si espandono gli odori in ambiente a gravità così ridotta. Sembra una stupidaggine, ma nessuno sapeva prevederlo ed è fondamentale per provvedere al benessere degli astronauti in volo.

In una delle prime missioni, nel 1993, si sperimentò anche la produzione di proteine a cristalli in ambiente di microgravità, ottenendo strutture più ordinate e facilmente studiabili di quelle terrestri. Un passo importante, ottenuto nel primo laboratorio SpaceLab, per produrre medicine più efficaci. Le stesse condizioni di microgravità sono state utilizzate per produrre anche film di materiali più puri e resistenti, per l'impiego nei semiconduttori o nella creazione di una rètina artificiale. Il tutto è avvenuto all'interno di una sorta di camera a vuoto abbandonata dallo Shuttle e ripresa dopo pochi giorni. In questo modo si è riusciti a creare delle condizioni di vuoto 10.000 volte migliori che sulla Terra.

Se l'attenzione di questi giorni è tutta focalizzata sulla "macchina" e sul suo ultimo viaggio, non bisogna dimenticare l'abnegazione e il coraggio dei tanti astronauti, di varie nazioni, uomini e donne, che si sono succeduti nei 135 voli dello Space Shuttle, la cui bravura e "fegato" si può riassumere in quest'immagine che mostra un astronauta uscito dalla navicella per la prima volta in volo libero.
In attesa di vedere il decollo dell'ultima missione fra poche ore, chiudiamo con i primo decollo dello Space Shuttle, la missione STS-1 , 12 aprile 1981. 30 anni fa o giù di lì.

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