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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2011 alle ore 15:51.

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Samsung Galaxy NoteSamsung Galaxy Note

La battaglia legale con Apple per i tablet da una parte, la volontà di aprire nuovi orizzonti d'offerta dall'altra. Per Samsung il fronte mobile è quanto mai caldo e in relazione agli annunci effettuati dal gigante coreano all'Ifa di Berlino ecco arrivare le prime indicazioni circa i prezzi del Galaxy Note, il super smartphone con schermo da 5,3 pollici.

In Europa il dispositivo dovrebbe arrivare a listino per il pubblico a 549 euro (in modalità "unlocked") e offerto a 199 euro in bundle con un piano dati da un operatore telco. In attesa di novità sul Galaxy Tab 7.7, ritirato in tutta fretta dallo stand e al momento fermo al palo (almeno in Germania), Samsung punta quindi sul Note per portare dalla propria parte quella fetta di utenza che desidera un prodotto "top class" a metà strada fra telefonino e tablet. Appreso il prezzo di vendita, alcuni analisti hanno subito ipotizzato una politica di vendita molto aggressiva – e inizialmente limitata al solo mercato europeo - per promuovere quella che gli stessi vertici della società coreana all'Ifa hanno definito "una nuova categoria di device".

Di pari passo, stando ad alcune indiscrezioni, Samsung potrebbe muoversi con decisione per acquisire il controllo del sistema operativo open source MeeGo, dopo che Intel (ispiratrice un anno e mezzo fa, a braccetto con Nokia, della fusione di Maemo e Moblin che diede vita all'Os) avrebbe manifestato nei giorni scorsi l'intenzione di interrompere momentaneamente la fase attiva di sviluppo della piattaforma. Le ipotesi ventilate sono due: utilizzarla come terza opzione in aggiunta ad Android e al software proprietario Bada, oppure sfruttarne alcune tecnologie per migliorare le funzionalità di quest'ultimo. In casa Samsung, insomma, si starebbe guardando oltre per farsi trovare pronti nel caso i rapporti con Google andassero a deteriorarsi in relazione al ruolo di diretto concorrente che eserciterà il gigante di Mountain View dopo aver acquisito Motorola e al possibile esito negativo delle tante cause legali aperte nei suoi confronti per Android.

Staccarsi dalla dipendenza di Androidè quindi una possibilità e neppure troppo remota e nel caso di Samsung, che ha liquidato sul nascere le ipotesi di un possibile interesse per la piattaforma WebOs di Hp, la strada che porta a MeeGo potrebbe essere quella più praticabile per lo sviluppo indipendente del suo sistema operativo proprietario. Senza però dimenticare che alla porta dell'azienda coreana e di molti altri produttori è tornata a bussare con rinnovato entusiasmo una certa Microsoft, che ha "imposto" il suo Windows Phone a Nokia e di fatto costretto la casa finlandese a mettere da parte sia Symbian che anche MeeGo. Che di suo non ha mai raccolto molti crediti fra chi sviluppa e produce smartphone e tablet (che non sono andati oltre i test hardware con la reference platform dell'Os) ma pare possa avere buone possibilità di affermarsi in campo automotive e nelle applicazioni per i mercati verticali.

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