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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2011 alle ore 12:24.

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La valutazione dell'accumulo di ferro nel fegato è essenziale per la diagnosi e la terapia di malattie caratterizzate da depositi di ferro nel corpo, come la talassemia, l'emocromatosi, le mielodisplasie ed altre forme di anemia. Il suscettometro magnetic iron detector (Mid) misura la perturbazione del campo magnetico applicato al corpo umano, dovuta al paramagnetismo degli atomi di ferro presenti, che è tipicamente minore di una parte per milione.

Si raggiunge questa sensibilità mantenendo stabile, entro qualche millesimo di grado centigrado, la temperatura del magnete e dei sensori. L'apparecchio è stato ideato e costruito nel laboratorio dell'istituto nazionale di fisica nucleare, presso il dipartimento di fisica dell'università di Genova, ed è utilizzato dal centro della microcitemia e delle anemie congenite dell'ospedale Galliera di Genova. Ad oggi sono stati misurati un migliaio di pazienti, evitando centinaia di biopsie epatiche.

Perché è un'idea innovativa

Il bisogno a cui il prodotto è deputato (misura del sovraccarico di ferro) può essere soddisfatto anche dalla risonanza magnetica, che si configura come il vero ostacolo all'introduzione ed alla diffusione sul mercato del Mid. Il costo di gestione del Mid è decisamente più basso ed il suo utilizzo non necessita del radiologo. Tutti i dispositivi di cui è costituito il Mid operano a temperatura ambiente e non necessita, quindi, di costosi apparati criogenici.

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