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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2011 alle ore 12:27.

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Nell'ambito del progetto Wound tech abbiamo sviluppato una medicazione «biologicamente» attiva per la cura delle lesioni cutanee croniche, quali ulcere diabetiche, ischemiche e piaghe da decubito. Siamo riusciti a combinare uno strato sintetico poroso in poliuretano con uno strato biologico di fibrina per realizzare una medicazione assolutamente innovativa e ad alto valore aggiunto.

Lo strato in poliuretano è permeabile all'umidità, conformabile ed assorbe l'essudato in eccesso, mentre lo strato di fibrina rilascia fattori che stimolano la crescita di fibroblasti e di nuovi vasi sanguigni, inducendo di fatto una rapida cicatrizzazione della ferita.

Abbiamo pensato di indagare nuove soluzioni per la cura delle ulcere perché a causa di un aumento dell'invecchiamento della popolazione e dell'incidenza del diabete di tipo II è previsto negli anni a venire un drammatico incremento del numero di pazienti che soffriranno di ulcere cutanee e una forte crescita del mercato delle medicazioni. Ad oggi, in commercio sono disponibili medicazioni che si limitano a mantenere la ferita pulita e umida o a ridurre la carica batterica, mentre non esiste alcun tipo di medicazione in grado di promuovere attivamente la cicatrizzazione.

Il nostro prodotto, risvegliando il processo di riparazione tissutale, consentirà una guarigione più rapida ed efficace delle ulcere e contribuirà a migliorare la qualità di vita dei pazienti con un notevole risparmio di costi per il Ssn.

Perché è un'idea innovativa

La nostra medicazione ha caratteristiche innovative rispetto ai prodotti commerciali perché è l'unica in grado di rilasciare, direttamente nella sede della ferita, fattori di crescita tissutali. Può diventare inoltre, un sistema versatile capace di rilasciare vari principi attivi o farmaci per rispondere alle specifiche esigenze del singolo paziente durante il processo di guarigione.

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