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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2011 alle ore 19:16.

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Diminuire a mille euro la soglia di contante per la tracciabilità dei pagamenti: è una misura introdotta con la manovra economica. E punta i riflettori sulla moneta elettronica: riunisce un ampio insieme di strumenti alternativi alle banconote. A partire dalla moneta "di plastica". Secondo l'Associazione delle banche italiane (Abi) l'anno scorso hanno registrato un aumento d'impiego le carte di credito (6%) e le prepagate (16%). Qual è, in media, il valore di transazioni che non hanno bisogno di banconote? Il Politecnico di Milano stima che si tratta di 97 euro per le carte di credito, una somma più che doppia rispetto ai Paesi del Nord Europa e agli Stati Uniti. Inoltre, soprattutto in alcune province del Nord Italia, iniziano a diffondersi i dispositivi contactless per completare piccoli acquisti alla cassa, come un caffè al bar o un pranzo. Non serve, quindi, avere spiccioli in tasca.

Avanzano i pagamenti su internet. Risparmio, comodità e ampiezza della scelta sono tra i principali motivi che hanno spinto gli italiani ad acquistare online: il 37% ha comprato qualcosa in un periodo non superiore a tre mesi. E per semplificare le transazioni con carte di credito e prepagate sono accessibili borsellini elettronici come Paypal.com: evitano, per esempio, di dover inserire ogni volta i codici numerici impressi sulla plastica. La connessione viene protetta da un protocollo ssl, utilizzato per gestire scambi di dati sicuri. Il vantaggio è nell'integrazione con siti di ecommerce, social network, applicazioni software. A vigilare sulle transazioni economiche digitali sono la Polizia Postale e il Gat della Guardia di Finanza. Per le banche, però, aumentano di pari passo le sfide nella facilitazione dei pagamenti elettronici per la pubblica amministrazione e le imprese, ad esempio nel controllo di più canali: di recente sono emerse piattaforme come Upay capaci di operare nell'area euro e con monete internazionali per semplificare la complessità delle operazioni. L'Abi ha sottolineato che con l'uso delle carte di credito sarebbe possibile contrastare l'economia sommersa e recuperare il 3% del prodotto interno lordo. Ad accelerare i cambiamenti, poi, sono anche l'uso di cellulari, social network e tecnologie nfc.

In Italia Facebook ha 21 milioni di utenti attivi: riunisce i due terzi della popolazione connessa online. Che può accedere in pochi passi ai "credits", pagabili anche con il credito telefonico, oltre a Paypal e alle carte di credito e prepagate. Rappresentano la "moneta unica" per gli acquisti, anche se non sono l'unica moneta disponibile nei confini della rete sociale online. A che cosa servono? Il gioco FarmVille, per esempio, è una fattoria digitale dove gli utenti coltivano terreno e hanno bisogno di semi: in alcuni casi devono acquistarli con i "credits". Possono essere guadagnati attraverso l'attività nel videogame, oppure in cambio di denaro (vero). «Attraverso internet i giovani possono avvicinarsi ai pagamenti elettronici. E il cellulare è uno strumento già a portata di mano», osserva Filippo Renga, responsabile dell'Osservatorio mobile business della School of management del Politecnico di Milano. Al decollo delle transazioni elettroniche sono associate le scommesse sulle tecnologia nfc: gli utenti avvicinano il cellulare a un dispositivo accanto alle casse e possono pagare, anche senza dover digitare alcun codice.

Le prime sperimentazioni commerciali nei negozi sono iniziate, ad esempio, in Francia: l'anno prossimo sono previsti i primi progetti operativi per l'Italia. Hanno già mosso i primi passi, invece, gli acquisti con gli smartphone: il 6% degli italiani online ha dichiarato di aver comprato con il suo cellulare secondo le rilevazioni di Gfk Eurisko. A semplificare le procedure, per esempio, sono i borsellini elettronici, già connessi con carte di credito e prepagate, uniti con le applicazioni software vendute all'interno dei negozi digitali.

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