Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2011 alle ore 19:40.

Occhi puntati su Ginevra, da oggi fino a martedì prossimo: è infatti prevista per allora una conferenza stampa definita importante, aggettivo che non è usato spesso al Cern, il più grande centro di ricerche nucleari esistente oggi al mondo.
Verrà riferito sui risultati di due degli esperimenti più importanti che vi si stanno svolgendo, Atlas e Cms. Che cosa ci diranno gli scienziati martedì prossimo? Probabilmente che c'è, forse che non c'è, ma la cosa più probabile è che ci diranno che «non sono sicuri che non ci sia».

Non è ovviamente un gioco di parole ma il fatto che i fisici, anche se a volte sembrano diversi quando parlano appassionatamente del loro lavoro alla televisione, sono una categoria che quando si tratta di scoperte va con i piedi di piombo, con sopra degli stivali dello stesso materiale.

In questo caso poi il discorso è molto, molto delicato dato che stiamo parlando del bosone di Higgs, la inafferrabile particella la cui esistenza è stata prevista vari decenni fa, dal grande fisico di cui porta il nome, e che spesso nella stampa è chiamata, in modo del tutto improprio, la "particella di Dio", che è poi il titolo di un libro scritto successivamente da un premio Nobel. Trovare o non trovare questa particella è un bell'affare sia da un punto di vista politico che da quello invece scientifico, decidete voi quale sia più importante. Per il primo punto è bene ricordare che i vertici del grande centro di ricerca hanno impiegato anni, nel secolo scorso, per convincere i Governi a tirar fuori la bella cifra di otto, ma c'è chi dice 10, miliardi di euro per costruire a Ginevra lo LHC, Large Hadron Collider, il grande anello del diametro di 27 km al confine tra Francia e Svizzera. Lì dentro un fascio di particelle elementari la cui sezione può essere più piccola di quella di un capello, viene accelerato fornendogli energia e guidandolo per migliaia e migliaia di giri grazie a dei magneti molto speciali, alti come una casa a cinque piani. Alla fine di questo roteare vicini alla velocità della luce, le particelle vengono fatte collidere fra loro o con degli opportuni bersagli e si creano delle piccole "palle di fuoco", diciamo così, anche se la cosa farebbe inorridire un fisico nucleare, di altissima energia e da cui si formano nuove particelle, forse anche l'inafferrabile bosone X. Nel caso di due esperimenti, quello che viene usato sono nuclei dell'atomo di idrogeno portati a velocità della luce e la cosa estremamente importante è che sono fra loro indipendenti, quindi se dovessero trovare lo stesso risultato questo sarebbe piuttosto sicuro.

Ma che cos'è questo bosone di Higgs? Chi di noi è rimasto all'atomo, di cui è composta la materia, fatto come un piccolo sistema planetario con un nucleo al centro formato da protoni e neutroni, intorno a cui ruotano come pianeti degli elettroni, deve proprio aggiornare le proprie informazioni. Oggi come oggi, dopo cinquant'anni e migliaia e migliaia di urti negli acceleratori di particelle di tutto il mondo, queste ultime non sembrano più tanto elementari, dato che ne conosciamo almeno un paio di centinaia e alle proprietà iniziali, che le vedevano solo o positive o negative come carica elettrica, oggi se ne è aggiunta una lunga lista. Ogni particella elementare viene infatti descritta con delle qualità che sembrano quasi umane, oltre che decisamente un po' romantiche: la stranezza, la bellezza, il colore e così via sono altrettanti parametri sofisticati che definiscono completamente il livello più intimo ed essenziale della materia. Il comportamento di tutte queste particelle è ben descritto dalla cosiddetta teoria standard, una delle costruzioni più ardite e raffinate mai costruite dall'uomo per descrivere la realtà, dato che tiene conto delle particelle elementari, del loro comportamento e delle tre forze fondamentali che le governano. Tutto bene dunque? Neanche per idea, perché dalla teoria standard resta fuori l'altrettanto fondamentale attrazione gravitazionale, ma questa è un'altra storia, e occorre trovare il bosone di Higgs, l'ultima delle particelle che ci manca, per dire che la teoria è valida.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi