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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2011 alle ore 17:07.

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Economia digitale (Corbis)Economia digitale (Corbis)

La parola chiave è «partner», termine che Stefano Parisi ripete più volte. Il presidente di Confindustria digitale, l'associazione nata a giugno che rappresenta il mondo e la filiera dell'Ict italiano, fatto da imprese che contano 250mila dipendenti per 70 miliardi di euro di fatturato, dice: «in un momento così difficile per il Paese ci poniamo come partner del governo per la crescita. La manovra per ora si è posta quasi solo obiettivi di finanza pubblica, per raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013. Sappiamo, però, che senza crescita questi sforzi rischiano di essere vani».

«L'economia digitale - continua, durante la conferenza stampa a Milano - è la risposta. Secondo le stime della Banca mondiale una crescita della diffusione della banda larga del 10% si traduce in un incremento del pil dell'1,2%».

I numeri dell'Italia, come noto, sono deprimenti. Solo il 50% delle famiglie ha un collegamento domestico a internet. Percentuale che sale all'80% se si prendono in esame le imprese, ma un conto è avere una connessione, un conto farne un uso diffuso. «C'è molto da fare», sintetizza Parisi.

«Non chiediamo soldi al governo, sappiamo che non ce ne sono - continua -. Noi saremo partner, vogliamo partecipare al rilancio del Paese. Per questo abbiamo bisogno di interlocutori competenti e credibili». Per settimane si è parlato di un sottosegretario con delega all'agenda digitale. «L'importante è che il nostro interlocutore abbia una solida competenza sul settore - dice Parisi -, in caso contrario preferiamo confrontarci direttamente con il ministro Passera, che è consapevole dell'urgenza del problema e ha l'esperienza per affrontarlo».

Confindustria digitale incontrerà il governo nelle prossime settimane. Propone che al percorso per raggiungere entro il 2013 l' equilibrio di bilancio venga affiancato un piano d'azione che entro 24 mesi traduca in misure concrete l'agenda digitale, portando l'Italia in linea con gli obiettivi dell'Unione Europea.

Il piano dovrà accelerare lo switch off delle funzioni pubbliche dalla carta al web completando il programma e-Gov 2012; puntare sull'e-commerce per far crescere le capacità competitive delle imprese del Made in Italy; promuovere il venture capital e le start up nel campo dell'innovazione digitale; definire un efficace quadro regolatorio e normativo, principalmente su privacy e diritto d'autore; coprire il digital divide nei distretti industriali con la fibra ottica e nelle aree residenziali con l'Lte, acronimo di Long term evolution, rete mobile di nuova generazione. Le frequenze sono state assegnate e gli operatori avranno l'obbligo di coprire al 100% le aree interessate dal digital divide.

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