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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2011 alle ore 19:38.

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Una bella immagine della cometa Hale Bopp, visibile nei nostri cieli nel 1997, con le due code che si estendevano per diecine di milioni di chilometriUna bella immagine della cometa Hale Bopp, visibile nei nostri cieli nel 1997, con le due code che si estendevano per diecine di milioni di chilometri

Una cometa a Natale fa sempre piacere. Quella di cui parliamo non ha però sviluppato la solito scenica e bellissima coda, o addirittura due come fu per la Hale Bopp anni fa e si è vista purtroppo solo con i satelliti specializzati nell'osservazione del Sole. In compenso ha fatto una performance interessante e quasi unica  negli ultimi tre giorni scampando a un abbraccio mortale con il Sole e contemporaneamente è diventata una stella non del firmamento, ma di Twitter (@NASA_SDO) .

Ci casca dentro o non ci casca, si sono chiesti molti utenti specie anglosassoni nel social network più modaiolo del momento, parlando della cometa “Lovejoy”, che in italiano suona un po' ridicolo, che ha preso come identificativo il cognome  dell’appassionato australiano che la ha scoperta all'inizio del mese. Sembrava infatti diretta esattamente verso il Sole e il filmato costruito con un certo numero di immagini scattate dal satellite NASA SDO nelle ultime 72 ore sembrava non lasciare scampo alla poveretta.

Certo come cometa non è un granché, un sasso formato da un impasto di polvere e ghiacci di vari elementi delle dimensioni di circa 200 m secondo gli specialisti, probabilmente quel che rimane di una cometa più grande passata più volte attorno al Sole e che ogni volta ha visto sciogliersi un po’ della sua superficie.

Certamente niente coda lunga milioni di kilometri, come la Hale Bopp, e dimensioni molto piccole rispetto a quelle delle comete che abbiamo visto da vicino con i mezzi spaziali negli ultimi anni, dalla Tempel alla Borrelly , al nucleo della Halley, il primo a essere visto in assoluto dal satellite europeo Giotto nel 1986.

La si vedeva oramai scomparire dentro al Sole e invece eccola rispuntare dall'altra parte dopo averlo circumnavigato ed essere passata al soli 150.000 km circa dalla sua superficie visibile, in una regione dove la temperatura arriva a decine e centinaia di migliaia di gradi. Una sopravvissuta insomma, come una biglia che su un tavolo corra verso una calamita ma riesca a sfuggirle grazie alla sua velocità. In un altro filmato la vediamo correre via come una pallottola, dato che anche questa volta ce l'ha fatta a non venire vaporizzata dal padrone del Sistema solare.

Anche se quelle che danno spettacolo visibile a occhio nudo sono pochissime, di comete come questa ogni anno i satelliti ne registrano una o più decine, la curiosa storia di questa, a pochi giorni dal Natale, è abbastanza unica.

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