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Questo articolo è stato pubblicato il 19 dicembre 2011 alle ore 15:06.

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Un impiegato Apple (Ap)Un impiegato Apple (Ap)

Una tv che si comanda con la voce e attraverso cui distribuire verso altri dispositivi un film o un programma televisivo in modalità streaming, sfruttando la connettività Wi-Fi. Un apparecchio multimediale avanzato, in estrema sintesi, che rinuncerebbe addirittura al telecomando. Apple, lo ha scritto con dovizia di particolari il Wall Street Journal, è da tempo al lavoro per portare sul mercato la sua idea di televisione, intesa non come l’attuale set top box digitale da collegare alla Tv bensì come vero e proprio apparecchio a schermo piatto da piazzare in salotto. E non mancano, come sempre quando c’è di mezzo la casa della Mela, curiose indiscrezioni – filtrate dai colloqui che alcuni manager di Apple avrebbero avuto con varie società americane operanti nel settore dei media multimediale - legate alla natura del prodotto.

Fra le tante ipotesi sul tavolo dei vertici della casa californiana c’è per l’appunto quella che prevede l’accesso in streaming a show televisivi, film e tutta un’altra galassia di contenuti e la possibilità di trasferire gli stessi dalla Tv a selezionati dispositivi in uso dall’utente, dall’iPad all’iPhone senza escludere altri apparecchi digitali. Riproducendo uno specifico contenuto su un device mobile connesso alla Rete sarà per esempio possibile interromperne la visualizzazione di video sullo schermo della Tv (si parla di Sharp quale fornitore prescelto per i pannelli Lcd) per riprenderla in un secondo momento, dallo stesso punto, mediante un altro dispositivo. Il tutto sfruttando una connessione senza fili e la tecnologia Air Play di Apple.

La vera “innovazione” in fase di incubazione è comunque un’altra, e cioè un sistema attraverso il quale gli utenti potranno cambiare canale o cercare quello preferito attraverso la propria voce. Non è chiaro se il progetto sia quello di incorporare la tecnologia Siri, l’assistente vocale disponibile a bordo dell’iPhone 4S, o se invece gli ingegneri di Cupertino stanno sviluppando qualcosa di diverso, magari più simile agli strumenti in uso sulle auto per controllare il navigatore satellitare. In ogni caso, la Tv della Mela dovrebbe riconoscere ed interpretare la voce (e c’è chi dice anche i gesti) degli utenti, che potranno così fare a meno del telecomando per alzare il volume, scegliere i contenuti da visualizzare ed effettuare numerose altre operazioni. In sé, questa rivoluzione annunciata del modo di vivere la Tv non è nuova e c’è chi, in tal senso, sta lavorando allo stesso modello di fruizione/distribuzione dei contenuti digitali sfruttando la piattaforma Android e i servizi Web di Google. Ma Apple, fra i vendor hi-tech, sembra quello più decisa a portare questa idea sul mercato. E non è una distinzione da poco.

Per il momento le informazioni disponibili, comunque non confermate dai diretti interessati, finiscono qui. La sensazione di molti addetti ai lavori d’oltreoceano è che il progetto della Tv digitale cui aveva lavorato direttamente anche Steve Jobs, mettendo a punto anche dei prototipi, prima o poi vedrà la luce. A fine 2012, o forse più probabilmente nel 2013. Vent’anni esatti dopo quello che fu il primo esperimento di Cupertino di unire le funzioni della Tv a quelle di un computer (dotando quest’ultimo di un cavo per la ricezione del segnale televisivo Ntsc). Il progetto venne battezzato Macintosh Tv, il prodotto costava oltre 2mila dollari e fu un flop di vendite (circa 10mila i pezzi finiti nelle mani dei fan della Mela). Era il periodo nero di Apple, sulla poltrona di Ceo sedeva John Sculley e l’era dell’iPhone e di tutto l’ecosistema di Apple era lontana anni luce.

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