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Questo articolo è stato pubblicato il 05 gennaio 2012 alle ore 10:11.

2011 anno di caldo record2011 anno di caldo record

Poche piogge, tanto sole e molto caldo: il 2011 è stato proprio come ce lo ricordiamo, uno degli anni più caldi degli ultimi due secoli, il terzo più caldo dal 1800 ad oggi, per essere precisi, a pari merito con il 2000. E se si guarda solo al Nord Italia, diciamo da metà della Toscana in su, addirittura il 2011 si piazza la primo posto, superando persino il 2003, anno del record assoluto. Lo ha appena certificato l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Cnr, che con il suo Gruppo di climatologia storica è la vera memoria dei quello che succede nel nostro Paese a livello di temperature, precipitazione altri eventi climatici.

Sono state soprattutto le stagioni intermedie, primavera e autunno, a contribuire a questo risultato, dicono gli esperti del Cnr, e in particolare i mesi di aprile e settembre, quando i gradi in più rispetto alla media sono stati addirittura 2,6 facendo somigliare il mese più ad un lungo agosto, soprattutto al Nord. Questo però non è un fatto che abbia un significato particolare, anzi . Racconta Michele Brunetti, responsabile del gruppo di lavoro dell'Isac-Cnr, che in realtà di solito sono i mesi estivi più caldi quelli che fanno registrare gli aumenti maggiori. Semmai è curioso notare come siano state le regioni settentrionali a contribuire all'innalzamento della temperatura media rispetto al Sud del nostro Paese.

Ma quanto caldo ha fatto davvero? Il dato dello scostamento dalla media è ancora più impressionante: un grado in più rispetto alle temperature del periodo 1971-2000, che pure non sembra un'epoca così lontana. Il 2003, l'anno del record, l'aumento medio era arrivato addirittura a 1,22 gradi. Per gli scettici a oltranza sul cambiamento climatico si tratta solo di anomalie, di variazioni come sono sempre capitate, semmai solo più accentuate. Proprio pochi mesi fa, però, un altro studio dell'Isac-Cnr aveva svelato come in realtà le oscillazioni attorno alla media non siano affatto cambiate nel tempo: gli eventi estremi continuano a verificarsi come prima, né di più né di meno, è il valore medio che è diventato più alto. E c'è un altro dato che forse meglio di tutti prova che c'è davvero un cambiamento climatico in corso: nel decennio 2000-2010 tutti gli anni sono stati sopra la media, addirittura tutti, tranne il 2010, compresi tra i primi quindici degli ultimi due secoli. Insomma, come spiega Brunetti, «è stato un decennio in linea con la tendenza che conosciamo e che è quella di un riscaldamento globale. C'è da dire, però, che l'area mediterranea rappresenta un "hot spot", un punto caldo, dove la tendenza è ancora più marcata rispetto alla media del pianeta». Anche le piogge sono state più scarse del solito: 13% in meno rispetto alla media dal 1800 a oggi e ventesima posizione in classifica tra gli anni più asciutti. Vedremo che cosa ci riserva il 2012 appena iniziato.

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