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Questo articolo è stato pubblicato il 08 gennaio 2012 alle ore 08:16.

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L'entusiasmo nel campo base della Boolardy Station è palpabile e, pur se nessuno si sbilancia, sono in molti a credere che l'Australia sarà alla fine il Paese prescelto. Tanto che già si stanno facendo congetture su come eventualmente espandere la portata dell'immagine catturata da uno Ska localizzato nella Contea di Murchison: «Il cuore pulsante del sistema sarebbe nella Boolardy Station – spiega Steven Tingay, deputy director del Murchison Radio Astronomy Observatory (Mro) – e avrebbe come propaggini una serie di antenne posizionate nel resto d'Australia e in Nuova Zelanda. Ma un ulteriore importante salto di qualità nella potenziale cattura del segnale lo potremmo fare dislocando altre sei antenne distribuite fra India, Cina, Corea e Giappone». «Comunque vada, l'avventura che inizia con lo Ska è straordinaria», dice Lisa Harvey-Smith, Ska project scientist dello Csiro, quasi a esorcizzare l'idea di un'eventuale delusione nella proclamazione del sito: «Una volta operativo, lo Ska ci porterà indietro nel tempo, fin dentro l'Era Oscura che inizia circa 400mila anni dopo il Big Bang. Potremo allora finalmente capire come e perché a un certo punto i gas cosmici si sono re-ionizzati e l'Universo si è "acceso" con la formazione delle prime stelle. Onestamente, un astrofisico non può chiedere di più».
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le domande cui si cerca una risposta
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come si sono formati i primi buchi neri e le prime stelle?
Lo Ska (Square Kilometer Array) guarderà indietro fino all'epoca della re-ionizzazione cosmica, quando l'Universo vide la formazione delle prime stelle uscendo dalla condizione "buia" in cui era
piombato circa mezzo milione di anni dopo il Big Bang.

cos'è l'energia «oscura»?
Lo Ska mapperà la distribuzione cosmica dell'idrogeno e monitorerà l'evoluzione di galassie di recente formazione per identificare la dinamica dell'energia "oscura". Si spera di comprendere la natura della materia oscura e dell'energia che si ritiene responsabile dell'accelerazione del tasso di espansione dell'Universo.

cosa genera il magnetismo cosmico?
Il progetto Ska ha come obiettivo anche quello di misurare le emissioni radio di milioni di galassie remote, creando mappe tridimensionali del magnetismo cosmico nell'Universo ed evidenziando il suo ruolo nell'evoluzione di quest'ultimo.

einstein aveva visto giusto?
All'indomani dei dubbi innescati dai neutrini che potrebbero viaggiare a velocità superiori di quella della luce, lo Ska "metterà alla prova" la teoria della relatività monitorando i pulsar (oggetti cosmici in forte rotazione nati dal collasso di una grande stella) e le relative onde gravitazionali .
siamo soli nell'universo?
Lo Square Kilometer Array, oltre a essere in grado di ricevere segnali extraterrestri estremamente deboli, verrà utilizzato dagli astrobiologi per cercare – attraverso righe spettrali a frequenze specifiche – l'eventuale presenza di aminoacidi, i blocchi di base della vita.

l'alternativa è in sudafrica
Budget gestibile. Si chiama MeerKAT e avrà il suo "centro di gravità" nel deserto sudafricano del Karoo, ma le sue "propaggini" coinvolgeranno altri otto Paesi africani. È il radio osservatorio astronomico in costruzione a 450 Km a nordest di Città del Capo, anch'esso in gara per diventare il sito prescelto per lo Ska. La struttura si estende su 140 Kmq ed è circondata da una riserva protetta di 125mila Kmq che garantisce un isolamento quasi perfetto da possibili interferenze, a partire da quelle radio. La carta che MeerKAT si gioca nella corsa ad aggiudicarsi lo Ska è quella di essere un sito con i requisiti necessari, ma dal budget più gestibile. A parte i costi – contenuti – del lavoro e di realizzazione delle infrastrutture, i responsabili di MeerKAT fanno notare che la struttura è già connessa alla rete elettrica nazionale e quindi non sono necessarie costose strutture di produzione energetica in loco.
il ruolo italiano
Tra i firmatari. SKA, il radiotelescopio da un chilometro quadrato di superficie ricevente e due miliardi di costo, vede l'Italia in ottima posizione. Il nostro Paese è fra i sette firmatari del recentissimo accordo per la sua costruzione. Non poteva essere che così, data la tradizione di vera eccellenza in campo internazionale che abbiamo da 50 anni, fin dalle origini della radioastronomia. Le tre grandi parabole radioastronomiche di Medicina, in Emilia, Noto, in Sicilia, e SRT in Sardegna sono integrate nel circuito mondiale di radiotelescopi VLBI, che ora ha anche un'appendice spaziale grazie a un satellite radio russo. Scienza e ricerca, sempre a ottimi livelli, ma anche un'industria che nel tempo si è specializzata in settori chiave, come i rivelatori e la costruzione di parabole, anche enormi come nel caso di SRT, una delle più grandi al mondo, 64 metri di diametro. Ottimi ritorni in vista quindi anche per l'industria nazionale.

online
Le immagini che illustrano il progetto del radio osservatorio Ska nel Western Australia www.ilsole24ore.com/nova

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